Sardegna

Processo Ciro Grillo. Il PM: “Basta menzogne, condannateli a 9 anni”

Il procuratore Gregorio Capasso ha chiesto la condanna a 9 anni di reclusione per Ciro Grillo e i suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo.

Le motivazioni del PM – Durante la sua requisitoria, Capasso ha sottolineato che la “vera chiave di lettura” del processo risiede nell’inattendibilità degli imputati. Secondo il procuratore, i quattro ragazzi “hanno adattato la loro versione a seconda delle indagini”, rendendo le loro dichiarazioni contraddittorie.
Al contrario, la ragazza italo-norvegese che ha sporto denuncia ha mantenuto una versione costante e coerente dei fatti fin dal principio, senza mai cambiare il suo racconto.

I fatti e le repliche – Il processo, durato tre anni, ha analizzato gli eventi che, secondo l’accusa, sono avvenuti tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa della famiglia Grillo a Porto Cervo. Capasso ha respinto le argomentazioni della difesa, che aveva cercato di smontare la sequenza temporale dei fatti contestati, sostenendo che la condotta violenta era già emersa nella prima denuncia della vittima. L’unico a riconoscere un rapporto sessuale è stato Francesco Corsiglia, il quale ha però sostenuto che fosse consensuale e ha negato di aver partecipato a un abuso di gruppo insieme agli altri imputati.
Dopo la replica del procuratore, la parola passerà all’avvocata Giulia Bongiorno, che rappresenta la parte civile, per le sue considerazioni finali.


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