primo via libera dalla Regione sulle nuove regole
Il conto alla rovescia è partito. Dal 1° novembre 2025, salvo cambiamenti dell’ultima ora, scatterà il divieto di circolazione per le auto diesel Euro 5 nella Ztl Fascia Verde della Capitale, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30.
È una delle misure previste dal nuovo Piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio, appena approvato all’unanimità in Commissione Agricoltura e Ambiente. Ma all’orizzonte non si intravede una transizione ordinata. Anzi, si profila un autunno rovente.
Le modifiche al piano – in attesa del via libera finale della Commissione Bilancio – introducono un principio chiave: i Comuni potranno evitare lo stop ai veicoli inquinanti solo se adotteranno misure alternative di pari efficacia.
Tradotto: se Roma vuole salvare dalla messa al bando i suoi 130.000 diesel Euro 5, dovrà trovare da sola un sistema alternativo per abbattere l’inquinamento. Facile a dirsi, meno a farsi.
Comune e Regione: il ping-pong delle responsabilità
Il provvedimento ha innescato una vera e propria battaglia istituzionale. Da un lato il Comune, con l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, che chiede più tempo e invoca deroghe, come il sistema “Move-In” (una sorta di “bonus chilometri” già adottato in Lombardia). Dall’altro la Regione, con l’assessora all’Ambiente Elena Palazzo, che ribatte: “Il piano prevede già strumenti alternativi, ma il Move-In non è uno di questi”.
Nel mezzo, come spesso accade, i cittadini, ancora una volta in balia dell’incertezza. A meno di cinque mesi dal blocco, nessuno sa ancora con certezza se potrà usare l’auto per andare a lavoro, portare i figli a scuola o accompagnare un familiare dal medico.
I varchi elettronici fantasma
Come se non bastasse, sulla vicenda pesa l’ombra dei varchi elettronici ancora spenti. La normativa attuale, infatti, vieta già da tempo nella Fascia Verde la circolazione dei veicoli diesel fino a Euro 3 e benzina fino a Euro 2.
Ma senza i varchi attivi, le regole sono rimaste sulla carta: nessuna multa, nessun controllo. Un non-sense amministrativo che rischia di ripetersi anche con le nuove misure.
I varchi – installati, testati, ma mai ufficialmente accesi – dovevano entrare in funzione la scorsa primavera. Poi tutto si è arenato. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna nuova data annunciata.
Il paradosso della sostenibilità a metà
L’intento del piano è nobile e urgente: ridurre l’inquinamento atmosferico in una città che ogni inverno sfiora – e spesso supera – i limiti imposti dall’Unione Europea. Ma senza una rete di trasporti pubblici davvero efficiente, senza infrastrutture di controllo funzionanti e senza un dialogo istituzionale costruttivo, si rischia di trasformare una buona intenzione in un’altra occasione mancata.
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