Piemonte

Primo Maggio, il cardinale Repole: “Imprenditori e lavoratori devono comunicare apertamente”


“Le relazioni sindacali sono forse destinate a vivere stagioni difficili, di confronto acceso ed è normale che accada, però insisto: dalle difficoltà usciremo solo insieme, non certo nascondendoci dietro ad altre barriere. Cari amici, credo davvero che la parola chiave sia ‘insieme'”. Così il cardinal Roberto Repole, arcivescovo di Torino, nella lettera ai lavoratori, agli imprenditori e alle famiglie, scritta per la ricorrenza del 1 maggio. “Ai lavoratori vorrei dire che oggi, senza rinunciare alla dialettica, anche dura, essi possono compiere il gesto di far conoscere agli imprenditori, a quelli che resistono, il loro apprezzamento per i rischi che stanno accettando di sostenere e per gli investimenti che compiono. Se lo facessero sarebbe un gesto ben speso, non scontato contro la logica dei muri; io stesso sto cercando di esprimere come posso il mio sostegno a chi abbraccia con coraggio il rischio di impresa”.

“Agli imprenditori – prosegue il cardinal Repole – vorrei dire di comunicare con altrettanta fiducia il loro apprezzamento ai lavoratori, uomini e donne che con la loro vita rendono possibile l’esistenza stessa delle aziende. Parlare più chiaramente, ascoltare, condividere con trasparenza le scelte aziendali e le strategie: anche questi sarebbero gesti ben spesi. Il passato ha visto purtroppo tanti tradimenti nelle aziende e ha prodotto mancanza di fiducia, che occorre ricostruire. Perché non partire da questi gesti? Insieme, senza ingenuità, con fiducia gli uni negli altri”.


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