Primavera – La TOP 10 Brani

Eccoci qui a chiudere il ciclo delle top ten delle quattro stagioni, che scritta così sembra una recensione delle migliori pizzerie. Come per le precedenti top ten, il filo conduttore è molto semplice: tutti i brani devono contenere la parola Spring (o traduzioni varie) nel titolo. Fatto sta che questa volta, al contrario delle precedenti, ho faticato non poco a trovare dieci pezzi. Forse perché mi sono fatto condizionare dalla mia poca simpatia verso questa stagione. Ho sempre trovato l’inverno e l’autunno più drammatici e l’estate più affascinante. Sicuramente a voi sono venute in mente un sacco di canzoni fighissime e non vedo l’ora di ascoltare i vostri suggerimenti. Nel frattempo, ecco le mie scelte.
10. – Spring
2013, da “Dream River”
“Spring” di Bill Callahan, che i più anziani come me ricordano con grande passione quando si faceva chiamare Smog, è un brano che incarna perfettamente lo stile contemplativo e minimalista del cantautore americano. Appartiene all’album “Dream River” del 2013.
Chitarra acustica ed elettrica si intrecciano e creano un’atmosfera calda e intima. La produzione è volutamente asciutta, mettendo in risalto la voce di Callahan, che suona come un narratore più che un cantante.
Come spesso succede nei testi di Smog c’è spazio a un sottile umorismo e a una vena ironica per smorzare la gravità.
9. – Within You Is a World of Spring
2019, da “Within You Is a World of Spring”
“Within You Is a World of Spring” è il brano che apre l’omonimo album del 2019 della cantante, violinista e compositrice Alice Zawadzki. Questa traccia rappresenta un’immersione profonda nelle capacità artistiche di Zawadzki, fondendo elementi di jazz, folk e musica classica in un’esperienza sonora unica.
Il brano si apre con una combinazione di archi e percussioni che creano un’atmosfera intensa e dinamica, riflettendo la natura turbolenta e rigenerante della primavera. Il testo è ispirato a una poesia di Emil Aarestrup ed evoca immagini di luce solare che filtra attraverso una foresta.
I sette minuti di questa canzone sono costruiti su scampoli di post-rock, allucinazioni orchestrali alla Godspeed You! Black Emperor, riff jazz-rock e una coralità sinfonica, che ci aveva consegnato una delle pagine più stimolanti del 2019.
8. – Spring
2019, da “All Mirrors”
“Spring” è una canzone di Angel Olsen, inclusa nel suo album “All Mirrors” del 2019. Racconta il passare del tempo e le opportunità mancate. La speranza e la rinascita da sempre legate alla primavera si mischiano quindi a qualcosa di molto meno solare. Questa scelta è resa magistralmente con un delicato accompagnamento di pianoforte che si evolve rapidamente in una direzione più insolita e insieme alla voce asciutta di Angel Olsen è asciutta crea un effetto claustrofobico accentuato dall’uso di campane sintetizzate stonate.
“Non darlo per scontato, ama quando ce l’hai”
sembra una frase scontata ma per chi l’ha vissuta pesa come un macigno.
7. – Come Next Spring
1968, da “Scott 2″
“Come Next Spring” è una canzone interpretata da Scott Walker, inclusa nel suo album “Scott 2” del 1968. Questo brano, originariamente scritto da Max Steiner e Lenny Adelson, è stato inizialmente composto per il film omonimo del 1956.
Pur con un arrangiamento orchestrale classico e una struttura pur sempre del 1956, Scott Walker lascia intravedere un uso della sua voce, così profonda e ricca, che sfocerà nei capolavori “Tilt” e Drift”.
Come Next Spring / When all the world is new / And fresh / And green / And fair / Then I’ll come home
6. – Silent Spring
2016, da “A Moon Shaped Pool”
“Silent Spring” è un brano eseguito per la prima volta da Thom Yorke il 4 dicembre 2015 durante l’evento Pathway to Paris, un concerto organizzato in concomitanza con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Parigi.
Se ne dava notizia come inedito con un articolo proprio qui su IFB.
La canzone assume da subito un aspetto Dylaniano, sia per l’esecuzione che per il testo.
Un momento particolare, che ci consegna un Thom Yorke semplice e diretto.
Successivamente, “Silent Spring” è stata sviluppata e rinominata “The Numbers”, diventando una traccia dell’album dei Radiohead “A Moon Shaped Pool”.
It holds us like a Phantom / It touches like a breeze / It shines its understanding / See the moon is smiling
Open on all channels / Ready to receive / Cause we’re not at the mercy / Of your shimmers and spells
We are of the earth / To her we do return / The future is inside us / It’s not somewhere else
5. – We Gathered in Spring
2006, da “The Trials Of Van Occupanther”
“We Gathered in Spring” fa parte dell’album “The Trials of Van Occupanther” dei Midlake, pubblicato nel 2006.
I Midlake sono una band che amo molto e questo pezzo è stato paragonato ad alcuni lavori di Crosby, Stills & Nash e America.
Come di consueto, abbiamo una struttura complessa e stratificata, che evidenzia la capacità della band di creare atmosfere sonore ricche e coinvolgenti. L’atmosfera ènostalgica, pastorale, grazie anche al testo che racconta una storia di antichi giganti.
4. – There Wiil Be Spring
2011, da “Wolfroy Goes To Town
“There Will Be Spring” è una canzone del “buon vecchio” Bonnie Prince Billy, inclusa nel suo album “Wolfroy Goes To Town” pubblicato nel 2011.
There will be spring to the very end
I’ll sleep to the sound of burning winter
Arrangiamenti delicati e voce inconfondibile, capace come poche altre (Neil Young) di raccontare l’anima dell’America.
10. – You Can Never Hold Back Spring
2006, da “Orphans”
“You Can Never Hold Back Spring” è una ballata malinconica e struggente come nelle migliori tradizioni del nostro amato Tom Waits, pubblicata nel 2006 in “Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards”. Inserita nella sezione Bawlers, dedicata ai pezzi più lirici e sentimentali, la canzone è un piccolo gioiello che incarna alla perfezione lo stile evocativo e cinematografico di Tom Waits.
Il pezzo è una dolce ninnananna, essenziale, costruita su ripetizioni ipnotiche.
“You can’t hold back spring / You can’t hold back spring / Even if you’ve lost your way / The world keeps dreaming of spring.”
Il piano guida la melodia, mentre gli archi creano un sottofondo cinematografico. Ci ritroviamo in una piccola sala fumosa, raccolti intorno al pianoforte del Maestro.
2. – Oh Such a Spring
2020, da “A Hero’s Death”
“Oh Such a Spring” è un brano dell’album dei Fontaines D.C., “A Hero’s Death”, pubblicato nel 2020. Abbracciando sonorità più morbide e melodiche,delicate e primaverili.
“Giù verso i moli, il tempo era buono, i marinai bevevano vino americano”
Un idillio, un momento spensierato da rivivere.
“Oh Such a Spring” ha una struttura semplice ma efficace, è dolce e minimale. Risalta la voce calda di Grian Chatten.
Oltre alla loro consueta energia post-punk, i Fontaines DC sanno toccare, eccome, i cuori. A proposito, da segnalare la loro recente e imperdibile cover di can “Can You Feel My Heart / Heart Shaped Box”.
1. – Spring Haze
1999, da “To Venus and Back”
“Spring Haze“, traccia contenuta nell’album “To Venus and Back” (1999) di Tori Amos, è un viaggio sonoro sospeso tra sogno e inquietudine. Ha un’andatura eterea e onirica, con accordi rarefatti che evocano una sensazione di spaesamento. La voce di Amos è morbida ma carica di tensione e serve a raccontare una storia intrappolata tra desiderio e perdita. Il testo, enigmatico e suggestivo, parla di un’uscita di scena sospesa, di una partenza che forse non avverrà mai (“I don’t know why you’re leaving”). C’è un senso di urgenza trattenuta, un’inquietudine che cresce senza mai esplodere completamente.
È una canzone che non dà risposte, ma lascia chi ascolta sospeso in una foschia primaverile, proprio come suggerisce il titolo.
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