«Prima parlano di una regione perfetta poi esultano per la Zes, centrodestra pieno di contraddizioni»
POLITICA – Il segretario provinciale del Partito Democratico Luca Piermartiri: «Per il bene delle Marche avrebbero dovuto certificare il loro fallimento molto prima. Chiaro che adesso la misura, ancora priva di coperture finanziarie adeguate senza un decreto presentato al CDM, risulta essere un mero spot elettorale, rischiando di perdersi in un lungo iter parlamentare»

Luca Piermartiri
«Era il 9 settembre 2023 quando, con un comunicato, la Federazione PD iniziò a porre l’attenzione sulla ZES, chiedendo che fosse allargata alle Marche, poiché già consapevoli delle difficoltà della Regione e di quelle che sarebbero successivamente arrivate. Dopodiché, presentammo mozioni in ogni sede: Parlamento, Consigli Comunali e Consiglio Regionale. Quest’ultima mozione, discussa dal Consigliere F. Cesetti, venne approvata all’unanimità. Tuttavia, il Governo ha sempre detto no e negato le opportunità di nuovi investimenti». A dirlo il segretario provinciale del Partito Democratico Luca Piermartiri.
«Mentre la narrazione della giunta Acquaroli – prosegue Piermartiri -, è sempre stata quella di una Regione perfetta, dove tutto andava bene; motivo per cui non ha mai disturbato troppo la Presidente Meloni. Queste sono le posizioni che Governo e Regione hanno mantenuto, almeno fino a ieri. Ora leggo tesi piuttosto singolari al riguardo. La destra prova ad intascarsi meriti che non ha su cose che fino a ieri negava; addirittura si stupisce della posizione del Partito Democratico. Non abbiamo cambiato idea. Siamo consapevoli del fatto che tale misura sia necessaria alle Marche; il punto è che lo ripetiamo ormai da diversi anni, senza aver mai ottenuto risposte concrete. La verità è che c’è stata una totale indifferenza in questi anni verso i problemi reali e verso le richieste di associazioni di categoria e sindacati. Si è perso del tempo prezioso. Pertanto, il PD si limita ad evidenziare le contraddizioni di una destra che, quando era la sinistra a richiedere tale misura, si voltava dall’altra parte; mentre ora con le elezioni alle porte riconosce magicamente che avevamo ragione. Per il bene delle Marche avrebbero dovuto certificare il loro fallimento molto prima. Chiaro che adesso la misura, ancora priva di coperture finanziarie adeguate senza un decreto presentato al CDM, risulta essere un mero spot elettorale, rischiando di perdersi in un lungo iter parlamentare. Il futuro della Regione è cosa seria, non un qualcosa da utilizzare last minute per la campagna elettorale».
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