Prezzi dell’energia in Italia: AIGET riaccende il dibattito sulla competitività del sistema nazionale
30.10.2025 – 16.57 – L’attenzione torna sui costi energetici in Italia con la presentazione del nuovo position paper promosso da AIGET – l’Associazione Italiana di Grossisti e Trader di Energia – nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Il documento, intitolato “Prezzi dell’energia elettrica e gas naturale, scenari di mercato e impatti sui consumatori”, analizza le dinamiche che influenzano i prezzi dell’energia nel nostro Paese, ponendo l’accento sulle sfide della transizione energetica e sulla necessità di maggiore competitività rispetto all’Europa.
L’analisi sottolinea come la domanda elettrica nazionale sia destinata a raddoppiare entro i prossimi 15-20 anni, spinta dall’espansione dei data center, dall’intelligenza artificiale e dal processo di elettrificazione del sistema manifatturiero. In tale scenario, le fonti rinnovabili assumono un ruolo fondamentale, ma non ancora sufficiente a garantire la completa sostituzione delle fonti tradizionali.
Il gas naturale resta quindi un elemento chiave nel mix energetico italiano. Attualmente, circa il 40% della produzione termoelettrica determina fino al 75% del prezzo finale dell’elettricità, rendendo il meccanismo di formazione dei prezzi particolarmente sensibile alle variazioni del mercato del gas.
Secondo i dati ENEA, nel 2024 il prezzo medio all’ingrosso dell’elettricità in Italia si è attestato intorno ai 108 €/MWh, contro i 78 €/MWh registrati in Germania e i 58 €/MWh in Francia. La differenza è dovuta a vari fattori: l’elevata dipendenza dal gas, la struttura del mercato, la tassazione ambientale legata al sistema ETS e la minore capacità di compensare i picchi di prezzo grazie a sistemi di accumulo ancora insufficienti.
Il position paper di AIGET propone due linee di intervento prioritarie: promuovere il passaggio da contratti spot a contratti di lungo termine, per ridurre la volatilità dei prezzi, e sviluppare sistemi di stoccaggio e accumulo, come batterie e impianti idroelettrici a pompaggio, per stabilizzare la produzione rinnovabile. Al tempo stesso, viene evidenziata l’importanza di un disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, al fine di contenere l’impatto dei combustibili fossili sul costo finale dell’energia.
Rimane, tuttavia, il peso degli oneri di sistema e dei meccanismi regolatori, che continuano a incidere in modo rilevante sulla bolletta. Nonostante il recente calo dei prezzi all’ingrosso – scesi a circa 106 €/MWh a settembre – il beneficio non si è ancora pienamente trasferito ai consumatori finali.
Il divario con gli altri Paesi europei appare dunque non solo numerico ma strutturale. L’Italia sconta un mix di costi della materia prima, infrastrutture limitate e pressione fiscale che la rendono meno competitiva. Per AIGET, la strada da seguire è chiara: potenziare le rinnovabili, rafforzare la capacità di accumulo e garantire maggiore trasparenza nel mercato, con l’obiettivo di ridurre stabilmente i prezzi dell’energia per famiglie e imprese.
[n.t.k.]



