Presunto stupro del figlio di La Russa, l’istanza del difensore della ragazza: “Vogliamo verificare la causa della morte di Carmine Gallo”
La morte dell’ex poliziotto Carmine Gallo rischia ora di entrare anche nel fascicolo sul presunto stupro per cui è indagato Leoanardo Apache La Russa, il figlio più piccolo del presidente del Senato, avvenuto, in ipotesi, la notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 dopo una serata in un un locale di Milano. Ieri sera, infatti, l’avvocato Stefano Benvenuto che nel procedimento coordinato dall’aggiunto Letizia Mannella difende la ragazza che ha denunciato il presunto stupro, in ipotesi consumato da La Russa jr e dal suo amico Tommaso Gilardoni nella casa milanese della seconda carica dello Stato, ha depositato in Procura una istanza di poter acquisire e valutare con un proprio perito e nell’ambito di indagini difensive, tutti i documenti che riguardano le analisi autoptiche eseguite due giorni fa sul corpo di Carmine Gallo, deceduto, come è noto, la mattina di domenica 9 marzo.
Decesso, per quel che emerge da una prima sommaria analisi, dovuto a un infarto per “cause naturali”. La richiesta del legale è stata inviata al pm Francesco De Tommasi che sta indagando sui presunti spioni di via Pattari e della società Equalize. Indagine che vedeva accusato Gallo e che ha tra gli indagati l’ex presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali. Il documento è arrivato anche sul tavolo del pm che sta seguendo l’indagine sulla morte dell’ex poliziotto antimafia. Ora naturalmente, al di là dell’istanza, c’è da capire quale possa essere la finalità di una tale richiesta rispetto al presunto stupro e come possa entrare nella vicenda la morte di Gallo. Insomma, un vero colpo di scena che rischia di allungare ancora i tempi per la conclusione dell’indagine sul presunto stupro. Tempi già dilatati dopo che dagli atti dell’indagine Equalize erano emerse due telefonate arrivate a Enrico Pazzali poco prima che il 7 luglio il Corriere della Sera rendesse pubblica la notizia della denuncia per stupro. Nella prima telefonata Pazzali prima parla con un tale “Ignazio” e nella seconda, per quel che risulta, con un vertice dei carabinieri che gli chiede informazioni sulla planimetria di casa La Russa.
A questo si aggiungono le intercettazioni ambientali che il 19 maggio a poche ore dal referto fatto dalla ragazza alla clinica Mangiagalli, confermano le ricerche eseguite dagli spioni di Equalize su Leonardo La Russa su input di Pazzali che le motiverà spiegando che la richiesta era arrivata da soggetto a cui non si poteva dire di no. Rispetto a questi elementi emersi a metà febbraio, la Procura che si stava avviando a chiudere le indagini, si è presa del tempo per rivalutare tabulati e telefonate dello stesso Pazzali inserite nel fascicolo su Equalize. E così nella sua richiesta l’avvocato Benvenuto dopo aver riepilogato i dati investigativi emersi dal fascicolo su via Pattari, scrive che “questa difesa ha interesse per proprie indagini difensive ad accedere esclusivamente al referto autoptico del deceduto Carmine Gallo al fine di verificare l’effettiva attività compiuta dai sanitari sul cadavere mediante ausilio di proprio medico anatomopatologo” e che “tale accesso agli atti limitatamente al referto autoptico non violerebbe in alcun modo il segreto dell’indagine in corso”.
Tanto più che “la richiesta odierna appare quanto mai legittima e opportuna a fronte della concomitanza di eventi singolari che hanno visto, prima durante intercettazioni effettuate dai carabinieri sul gruppo Equalize e” poi “in frode alla legge richieste da terzi non identificati finalizzate a conoscere informazioni sensibili riguardanti il figlio del Presidente”. A questo segue, secondo il legale, poi la “morte improvvisa di Gallo prima del suo interrogatorio”. Da qui la necessità “di verificare attraverso un proprio consulente le motivazioni e l’esito finale della valutazione autoptica al fine di verificare la causa del decesso”. Visto che “è interesse verificare” se i due fascicoli, quello per presunto stupro e quello su Equalize, “possano essere connessi”. Insomma il caso non pare affatto potersi chiudere a breve, se la Procura valuterà ammissibile la richiesta della difesa. Di certo, al di là delle prime parziali analisi sul corpo di Gallo, i dubbi sulla morte restano molti. Tanto più che la Procura ha chiesto approfonditi esami tossicologici, anche su sostanze particolari. Inoltre andranno valutate anche le analisi su cibo e farmaci sequestrati.
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