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Pressing Biden-Ue: “Ora tregua a Gaza e prigionieri liberi”. Blinken in Israele


Pressing Biden-Ue: "Ora tregua a Gaza e prigionieri liberi". Blinken in Israele

Cogliere l’opportunità per la pace in Medio Oriente e rimanere uniti al fianco dell’Ucraina. Joe Biden ha utilizzato quello che sarà probabilmente il suo ultimo viaggio in Europa da presidente per ribadire i punti chiave della politica estera americana agli alleati. Dopo aver ricevuto nel castello di Bellevue a Berlino la croce federale al merito dal presidente Frank-Walter Steinmeier, l’onorificenza più alta della repubblica federale concessa in passato soltanto a George Bush Senior per la Riunificazione tedesca, si è tenuto il vertice a quattro con i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna. Tra i dossier al centro dell’incontro, all’indomani dell’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar, c’è ovviamente la crisi in Medio Oriente. Biden ha sottolineato che la morte di Sinwar apre l’opportunità di «aprire un cammino verso la pace», e ora la priorità è arrivare al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e all’aumento degli aiuti umanitari a Gaza.

A questo proposito, il presidente ha annunciato che nei prossimi giorni invierà il segretario di stato Antony Blinken in Israele per spingere

a chiudere un’intesa sulla tregua. «È ora che questa guerra finisca e che gli ostaggi vengano riportati a casa. Questo è ciò che siamo pronti a fare», ha aggiunto. Il capo della diplomazia Usa, intanto, nelle scorse ore ha parlato con il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, e con quello del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Mentre il premier britannico Keir Starmer, a margine del vertice a Berlino, ha detto che l’eliminazione di Sinwar offre «un’opportunità per quel cessate il fuoco che invochiamo da tempo» in Medio Oriente. Ma ha pure lanciato un monito implicito al governo d’Israele in relazione alla «disperata situazione umanitaria» dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza: una volta morto il leader di Hamas, ha avvertito, «il mondo non può più tollerare alcuna scusa sul transito degli aiuti umanitari».

I quattro leader hanno discusso poi del conflitto in Ucraina, e Biden prima del bilaterale con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che Germania e Usa insieme sostengono il coraggioso popolo ucraino nella lotta. «So che il prezzo per mantenere questo sostegno è molto alto. Ma non ci

si illuda, questo è comunque poca cosa rispetto a quanto accadrebbe se l’aggressore riuscisse a dominare», ha detto Biden, precisando che «un’Europa unita resta il compito del nostro tempo». «Abbiamo davanti a noi un inverno difficile e non possiamo cedere, non possiamo stancarci, dobbiamo continuare dare il nostro sostegno fino a quanto l’Ucraina vinca una pace giusta», ha aggiunto, mentre Scholz ha detto al presidente che «grazie alla tua guida Vladimir Putin ha fallito».

«Noi abbiamo un atteggiamento chiaro – ha poi avvertito il cancelliere tedesco – sosteniamo l’Ucraina come ci è possibile, ma allo

stesso tempo ci preoccupiamo che questa non diventi una guerra della Nato e che questo conflitto non finisca in una catastrofe ancora più grande. Di questa responsabilità siamo molto consapevoli e nessuno può togliercela».


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