Presentato ad Arce “Il clandestino in prima classe” di Antony DeSantis
Sabato 21 giugno 2025 ad Arce (FR) presso la Sala Teatro Comunale, in piazza Umberto I 31 presentazione del libro di Anthony DeSantis “Il clandestino in prima classe” (Flagship Press).
L’incontro, molto emozionante, è stato moderato da Stefania Germani. Oltre all’autore del libro Anthony DeSantis (che si è avvalso dell’interprete Antonietta Graziani) sono intervenuti: l’assessore alla cultura Alessandro Proia, il sindaco di Arce Luigi Germani, Giuseppe Violetta, scrittore e presidente dell’associazione culturale La Lanterna, Vincenzo Luciani direttore del giornale Abitare a Roma.
In apertura, prendendo spunto dal libro, Giuseppe Violetta ha illustrato il tema dell’emigrazione ad Arce nei primi decenni del Novecento. Violetta si è dedicato alla storia e alla memoria della comunità di Arce, in particolare durante le due guerre mondiali, curando in particolare i libri “Vinceremo? Lettere dalla guerra” e “Arcesi al fronte nella Grande Guerra 1915-1918”, “Storia e memoria di una comunità in guerra”.
Dopo di lui, emozionatissimo, ha preso la parola, in italiano, Anthony DeSantis che ha confessato: «Quando ho pensato per la prima volta di scrivere questo libro ne ho parlato ai miei cugini e loro mi hanno subito detto che sarebbe stato meraviglioso se avessi potuto presentarlo, proprio qui ad Arce, tradotto in italiano. Mio cugino Eleuterio ne ha parlato persino con il sindaco Germani e lui ha detto: “si, lo faremo!” All’epoca pensavo che sarebbe stata una buona idea, ma non avevo ancora finito il libro! Era solo un sogno! Il 4 maggio scorso, l’ho presentato al museo Italo Americano di Washington DC, un luogo che i miei cugini, mia moglie Judy e mia figlia Nicole avevano visitato nell’aprile del 2023. Era il posto perfetto. Ma presentarlo in italiano qui ad Arce, nella città natale dalle mio padre, è davvero un sogno che si avvera! Il motivo per cui ho scritto questo libro è stato per onorare mio padre, Gaetano. Quale modo migliore per onorarlo se non farlo qui all’ombra della chiesa dovesse fu battezzato e nel suo amato paese»?
DeSantis ha poi rivelato: «Sono cresciuto nel quartiere italiano di una città fuori Boston. La maggior parte dei miei vicini erano famiglie di immigrati e molti dei miei amici di scuola erano italo-americani di prima o seconda generazione, proprio come me. Sono cresciuto circondato dal cibo, dalla cultura e dai valori dei miei genitori e dei miei nonni. Sebbene avessimo difficoltà economiche, la mia è stata un’infanzia meravigliosa. La mia famiglia mi ha trasmesso una forte etica del lavoro e un grande orgoglio di essere Americano. Tuttavia, le mie radici italiane si sono rafforzate grazie ai racconti di mio padre sulla sua vita in Italia prima del suo arrivo in America, e si sono concretizzate quando ho visitato l’Italia e ho vissuto con la famiglia di mio padre per due mesi, quando avevo solo 12 anni».
Anthony ha poi aggiunto: «Circa un anno dopo il mio ictus, più o meno quando ho iniziato a scrivere la storia, 9 dei miei cugini italiani sono venuti a trovarmi. Rappresentavano tre generazioni della famiglia di mio padre, di età compresa tra gli 80 e i 16 anni: Eleuterio, Assuntina, Giuseppe, Francesca, Andrea, Simona, Simone, Tommaso, Leonardo».
Infine si è soffermato sul titolo del romanzo: “Il clandestino in prima classe”: «Come potete vedere, la copertina mostra una grande nave con la catena di un’ancora al tramonto. In basso potete notare un uomo che vi si arrampica. Sì, quello è mio padre, terrorizzato dal fatto di non saper nuotare . La dura prova è ciò che l’ha preceduta sono spiegati in dettaglio nel capitolo 4. Non vi racconterò la storia, se non per dire che il libro rivela che fu costretto a salire dalla catena dell’ancora perché doveva nascondersi a bordo come clandestino. Così nasce il titolo. Ma in prima classe? Cosa c’entra? Beh, 57 anni dopo, quando riaccompagnai mio padre a Parigi per incontrare Marie, la donna che aveva abbandonato senza neppure poterla salutare, lo feci volare in prima classe su un DC10. Gaetano arrivò in America come clandestino e tornò a Parigi 57 anni dopo in prima classe».
Vincenzo Luciani che ha supportato la realizzazione della versione in italiano del libro ha affermato: «Mia moglie Rosa, la grafica, la brava autrice della traduzione Maria Antonietta Tamborino ed io, siamo fieri di aver contribuito alla realizzazione del grande desiderio di Anthony, condiviso dal suo cugino-fratello Eleuterio di presentare tradotto in italiano “Il clandestino in prima classe”, qui ad Arce, con la piena e convinta adesione adesione del Comune di Arce e del suo sindaco Luigi Germani. Ovviamente un gigantesco grazie va ad Anthony (e anche a sua moglie Judy) che, con questo libro, ha saputo onorare suo padre Gaetano».
Ma lo scoop della giornata lo ha realizzato il sindaco di Arce Luigi Germani annunciando l’avvio della pratica per il conferimento della cittadinanza onoraria ad Antony DeSantis, di cui si occuperà in un apposita seduta il Consiglio comunale del paese di suo padre Gaetano.
Nelle foto (di Enzo Luciani) Anthony DeSantis con la moglie Judy, il cugino-fratello Eleuterio con figlie; in alto a destra la presidenza; il sindaco Luigi Germani che ha annunciato il prossimo conferimento della cittadinanza onoraria ad Anthony DeSantis; ultima foto in fondo, con l’Autore e signora, Rosa Valle e Vincenzo Luciani con la traduttrice del libro Antonella Tamborino
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