prenota volo e casa, neolaureato truffato
ANCONA «Abbiamo ricevuto il suo curriculum, contatti questo numero Whatsapp per fissare un colloquio». Una truffa spregevole, perché fa leva sulla speranza di chi, magari, il curriculum lo ha inviato davvero ovunque sperando di essere richiamato. E’ successo a un 23enne anconetano, neolaureato in Finanza che aveva mandato il curriculum alle più grandi aziende italiane ed estere.
Vana speranza
Quando ha ricevuto il messaggio, la sua speranza è stata più veloce della razionalità.
Ha risposto al messaggio Whatsapp e poco dopo è stato contattato da un interlocutore in inglese, che gli chiedeva di inviare di nuovo il curriculum via mail. Tempo quattro giorni e il 23enne sostiene un colloquio di lavoro in streaming, rigorosamente in inglese, con quello che si presenta come un imprenditore arabo di una società di consulenza con sede negli Emirati Arabi. Tratti somatici, abbigliamento, modo di parlare e argomenti trattati non fanno destare alcun sospetto. Gli prospetta una retribuzione di 5000 euro mensili ma la necessità che si trasferisca a Dubai per un anno, dove la società avrebbe provveduto a sistemarlo in un alloggio vicino alla sede di lavoro.
Il nome della società era effettivamente presente sul web e anche ben quotata. Gli fissano un secondo colloquio di approfondimento, sempre in videoconferenza, al termine del quale gli comunicano l’ok all’assunzione. Avrebbe dovuto recarsi a Dubai a inizio marzo, acquistando un biglietto aereo in business class (429 euro) che gli sarebbe poi stato rimborsato. Gli vengono inviate anche delle schede dell’appartamento – un bilocale bellissimo al 27esimo piano di un grattacielo al centro di Dubai – costo 2000 euro al mese. Dunque la fantomatica società invia il contratto di affitto, chiedendo un anticipo sulla prima mensilità (2000 euro).
Il padre paga tutto con bonifico all’Iban indicato dalla società, ma il biglietto aereo non arriva. Contattata, la società spiega di un problema con l’affittuario dell’appartamento che chiedeva un anticipo di 3 mesi. Mentre stavano bonificando gli altri 4000 euro, al padre viene un dubbio. Si rivolge all’esperto in cybersecurity Francesco Cinotti, titolare della 3Tech Group di Ancona che analizza mail e contratti. E scopre la truffa. «Nessuna società di recruiting invierà mai un messaggio whatsapp dicendo che cerca personale, poiché tutti usano canali ufficiali – spiega il cyber detective – se qualcuno vi contatta al cellulare non può essere una società reale, perché per la privacy servono i consensi per contattare numeri privati. Inoltre prima di fare bonifici bisogna controllare che sia effettivamente indirizzato al Paese di destinazione: in questo caso, il conto non era su Dubai, ma a Bilbao in Spagna».