Precipitazioni intense in Romagna, allarme frane e danni all’agricoltura – Forlì24ore.it
Le recenti precipitazioni eccezionali che hanno interessato le province di Forlì-Cesena e Rimini destano grande preoccupazione per il territorio e per tutto il comparto agricolo
Dal 7 dicembre ad oggi, nella fascia sud di Forlì, tra Forlì e Forlimpopoli, si sono registrati oltre 155 mm di pioggia. A Modigliana e San Savino il dato è ancora più critico, con 190 mm di precipitazioni, riattivando fenomeni franosi diffusi in tutta l’area e tristemente noti, da 18 mesi a questa parte.
Nelle zone montane più alte, le nevicate stanno temporaneamente prevenendo piene fluviali gravi, ma l’abbassamento delle temperature previsto nei prossimi giorni, pur limitando lo scioglimento della neve, potrebbe portare a nuove sfide, tra cui gelate.
I terreni, già saturi d’acqua, subiscono gravi danni. Andrea Ferrini Vice presidente Coldiretti Forlì-Cesena segnala che le colture di grano, in fase di germinazione, sono a rischio per la crescita rallentata e il possibile ingiallimento dovuto al ristagno idrico. Questi eventi meteo estremi, attribuiti al cambiamento climatico, stanno rendendo sempre più vulnerabili le attività agricole e i relativi investimenti.
Coldiretti sta monitorando la situazione per valutare l’eventuale richiesta di stato di calamità. Inoltre, si sottolinea l’importanza di adottare politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, quali la gestione sostenibile dei suoli e la promozione di infrastrutture verdi, nonché la creazione di bacini idrici, strategie cruciali per ridurre il rischio idrogeologico e proteggere il territorio.
Gli esperti attribuiscono questi fenomeni all’aumento delle temperature globali, che intensificano le piogge torrenziali e alterano i regimi climatici nel Mediterraneo. La Romagna, già vulnerabile per urbanizzazione e gestione intensiva dei suoli, è sempre più esposta a eventi di questa natura.
Nel lungo termine, è necessario rafforzare le politiche climatiche e investire in sistemi resilienti per affrontare le sfide poste dall’intensificarsi degli eventi estremi, come Coldiretti chiede a gran voce a partire dai tavoli europei, da anni.
Source link