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Praia a Mare, coprifuoco per i minori di 14 anni da mezzanotte e mezza fino al mattino: «Il loro gioco è aggredire e fare danni»

Un’ordinanza che divide, ma che punta a ristabilire ordine e sicurezza. A Praia a Mare, cittadina del Tirreno cosentino nota per l’isola di Dino e per le sue spiagge frequentatissime d’estate, il sindaco Antonino De Lorenzo ha scelto la linea dura: dal 25 luglio al 30 settembre i ragazzi sotto i 14 anni non potranno circolare da soli tra le 00:30 e le 7 del mattino.

Il provvedimento – ordinanza comunale n. 78 – nasce da settimane di allarmi e segnalazioni: vandalismi, schiamazzi, uso improprio di monopattini e mezzi elettrici. Durante un servizio notturno tra il 18 e il 20 luglio, la Polizia municipale ha persino sequestrato diversi veicoli guidati da ragazzini sotto l’età consentita.

«Un atto dovuto», spiega al Corriere il sindaco Antonino De Lorenzo, «legato ai problemi di sicurezza». E ancora: «Noi l’abbiamo pensata e attuata per proteggere i 14enni che girano in maniera incontrollata per tutta la notte cercando di aggredire i loro coetanei o arrecare danno alle strutture balneari. Sembra che sia il loro gioco preferito».

Nelle ultime settimane, i residenti hanno denunciato l’impossibilità di riposare a causa di liti e schiamazzi di cui sono responsabili ragazzini spesso sotto effetto di alcol e sostanze. «È l’ordinanza della discordia e dell’essenzialità. Sono pronto a revocarla se solo i genitori fanno per intero il loro dovere».

Pochi giorni prima della firma del provvedimento, un episodio aveva scosso la comunità: un ragazzino aggredito da un branco di adolescenti era riuscito a salvarsi solo rifugiandosi in un locale ancora aperto.

L’ordinanza prevede multe da 100 euro per i minori sorpresi fuori casa negli orari vietati e di 250 euro per i genitori o tutori. In caso di recidiva, la sanzione aumenta del 50% e può portare anche alla sospensione dagli eventi pubblici organizzati dal Comune. A vigilare saranno Polizia Municipale e Carabinieri. «Questa ordinanza ci costa cara perché significa aumentare i turni della polizia locale e, inoltre, abbiamo dovuto assumere dei vigilantes. Abbiamo bisogno di più forze di polizia per controllare il territorio».

Non tutto è vietato: i minori potranno partecipare ad attività sportive, culturali o educative organizzate dal Comune, purché accompagnati da un adulto o personale autorizzato. La logica è chiara: «Serve responsabilità da parte delle famiglie», aveva ribadito De Lorenzo nei giorni scorsi.

Non a caso, il sindaco ha avuto anche un colloquio con la prefetta di Cosenza, Rosa Maria Padovano, sottolineando la disponibilità a revocare l’ordinanza «solo se ci saranno da parte della prefettura atti concreti per arginare il fenomeno».

La decisione ha immediatamente acceso il dibattito. Secondo il sindaco, «il 99% ha applaudito all’iniziativa, mentre l’1% ha detto che sono un fascista». E aggiunge: «Ho agito esclusivamente per mantenere alto il buon nome di Praia, cittadina civile e tranquilla. Ripeto è un atto preventivo, non possiamo subire queste azioni, perché Praia è sinonimo di buone vacanze e disciplina».

In effetti, dopo le prime notti di applicazione, la misura sembra aver già ridotto rumori molesti e bravate notturne. Ma resta il nodo di fondo: si tratta di un argine temporaneo o del segnale che l’educazione familiare e il controllo sociale non bastano più?

Il provvedimento rimarrà in vigore fino a quando la cittadina tornerà a essere «occupata solo dai residenti». Intanto, però, la scelta di Praia a Mare diventa un caso nazionale, un esperimento di gestione della movida giovanile che, per molti, andrà osservato con attenzione.


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