Economia

Povertà in Italia: cresce il numero dei “working poor”


In Italia la povertà non riguarda più soltanto chi ha perso il lavoro, ma colpisce sempre più spesso anche chi un impiego ce l’ha. I cosiddetti “working poor” sono oggi una componente strutturale del disagio economico del Paese. Secondo Eurostat 2024, oltre un lavoratore su dieci è a rischio povertà: un dato in aumento rispetto all’anno precedente e superiore alla media europea, che colloca l’Italia all’ottavo posto nell’Unione per incidenza del fenomeno. Una tendenza confermata dal nuovo Osservatorio sulla povertà in Italia dell’Antoniano, reso pubblico nell’ambito della rete solidale Operazione Pane. Nel 2025 le persone con un’occupazione che hanno chiesto aiuto alle mense francescane sono aumentate del 4% rispetto al 2024. Tra i 6.696 singoli assistiti da Operazione Pane, 765 rientrano nella categoria dei working poor. Il Veneto registra l’aumento più significativo: qui il 39% del totale nazionale delle persone occupate che si rivolgono alle strutture francescane, con un incremento del 58% in un solo anno.

Accanto a questo dato, emerge un altro cambiamento rilevante: cala in modo significativo la quota di persone senza dimora. Se nel 2024 costituivano oltre la metà degli utenti, nel 2025 scendono al 25%. Un segnale che la povertà non coincide più necessariamente con l’assenza di una casa, ma con la mancanza di stabilità economica. Nel complesso, le richieste di aiuto sono cresciute del 14%, con un aumento della presenza di giovani tra i 18 e i 30 anni (+1%) e degli over 60 (+8%). I cittadini italiani rappresentano il 20% del totale. Il quadro familiare mostra dinamiche diverse. Grazie a nuove misure di sostegno locale, i nuclei che si rivolgono a Operazione Pane diminuiscono del 12%. Le famiglie che chiedono aiuto, però, sono più numerose: in media quattro componenti e tre figli, contro i tre componenti e i due figli registrati un anno fa. Le famiglie italiane aumentano del 7%. La situazione più critica è in Campania, che concentra il 29% dei nuclei assistiti a livello nazionale e detiene la percentuale più alta di famiglie monogenitoriali (37%) e di minori coinvolti (17%). Qui vive anche il 43% delle famiglie italiane sostenute dalla rete.

Nel 2025 Operazione Pane ha distribuito in media 2.170 pasti al giorno, con un incremento del 7% rispetto al 2024. La tendenza di lungo periodo è ancora più marcata: tra il 2023 e il 2025 i pasti mensili sono aumentati del 36%. “Dietro ogni numero c’è una persona”, ricorda Fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. “La povertà di oggi ci chiede di superare i pregiudizi e di avvicinarci alle persone con una nuova consapevolezza. Il nostro impegno non si limita a un pasto o a un aiuto materiale: ricostruiamo relazioni, offriamo spazi di comunità. Ogni gesto di solidarietà è una prova che un futuro diverso è possibile”. Le mense francescane sono sostenute da volontari, frati, donatori e dall’energia dello Zecchino d’Oro e del Piccolo Coro dell’Antoniano.


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