Liguria

Potenzieremo gli assi di forza in Valbisagno


Genova. “Ci hanno detto che molto probabilmente ci sarà un nuovo bando nel 2026. Noi concorreremo con un nuovo progetto, questo deve essere molto chiaro. Nel frattempo sappiamo che bisogna dare una risposta transitoria: in questi giorni ho già attivato una ricerca con un esperto di mobilità nazionale per integrare l’asse della Valbisagno con un nuovo progetto di mobilità“. Ad annunciarlo è la sindaca di Genova Silvia Salis al termine della discussione in consiglio comunale sullo Skymetro, aperta con un’interpellanza dell’ex vicesindaco Pietro Piciocchi dopo l’incontro di martedì mattina a Roma.

In altre parole, il Comune nominerà un consulente esterno per studiare il modo di potenziare l’asse di forza della Valbisagno, parte integrante del progetto dei quattro assi finanziato con circa 500 milioni di euro, al momento in corso di realizzazione. “Visto che i lavori sono iniziati proprio dalla Valbisagno e sarà il primo asse in funzione – spiega il vicesindaco Alessandro Terrile –  proviamo a capire come possiamo renderlo più efficace, quindi aumentare il più possibile le corsie protette e anche cambiare un po’ di viabilità perché gli autobus vadano più veloci. Può darsi che si debba togliere qualche parcheggio ma, come si dice, sciusciâ e sciorbî“.

Assi di forza, il Comune farà dietrofront

Il progetto iniziale prevedeva una vera rivoluzione della viabilità in Valbisagno con nuove corsie gialle, via Emilia a doppio senso di marcia con meno parcheggi, una nuova corsia gialla in via Piacenza a scendere, una Ztl di 150 metri a San Gottardo e obblighi di svolta per indurre il traffico di attraversamento a spostarsi sulla sponda sinistra e altri interventi dello stesso tenore. Poi però il Municipio Bassa Valbisagno, all’epoca governato dal centrodestra, aveva alzato le barricate arrivando a votare una mozione e Tursi aveva fatto dietrofront, varando a una sperimentazione di almeno due anni per capire il peso del traffico di via Piacenza sulla velocità dei mezzi pubblici. Ora, stando alle parole di Salis e Terrile, l’intenzione è riprendere in mano quel disegno.

Skymetro, Piciocchi a Salis: “Prendete una decisione”

Piciocchi in aula ha fatto seguito agli attacchi politici degli ultimi giorni. “Chiediamo di conoscere qual è stata l’attività di mediazione politica col governo nazionale, credo sia arrivato il momento di entrare nel merito politicamente – ha detto -. L’opera può essere realizzata anche senza proroga. Se l’amministrazione decide legittimamente di non fare lo Skymetro, i soldi vanno restituiti perché si tratta di un altro progetto, questa è logica. Ve ne dovete prendere le responsabilità politiche, amministrative e contabili. State lasciando gli uffici in un limbo: portano avanti la conferenza dei servizi, ma voi non volete fare lo Skymetro”. Poi, rivolgendosi alla sindaca: “Mi sarei aspettato da lei un impegno più tangibile sulla questione. Per favore, decidete. La trasferta a Roma vi serviva per scaricare la colpa, ora prendete una decisione davanti alla città”.

La replica di Salis: “Noi sempre stati contrari, incontrerò Salvini”

“Il centrodestra ha perso in città – ha replicato Salis -. Nei due Municipi invece che di 7 punti avete perso di 9. Il dato politico è chiaro, è evidente, ancora di più in Media Valbisagno. La nostra contrarietà è sempre stata cristallina. Non penso di essere stata vaga, anzi, penso sia stato uno dei motivi per cui abbiamo vinto le elezioni. Un progetto che, ricordo, in tre anni di progettazione non ha visto la luce. Sicuramente qualcuno è più bravo di noi, ma non ha trovato la soluzione. La difficoltà di portare a termine questo progetto era molto chiara anche a voi, tant’è che avete chiesto una proroga a giugno 2026″.

Poi, sull’accusa di non aver incontrato Salvini: “La settimana prossima incontrerò due ministri e l’ad di Terna. La sindaca incontra il ministro, e aspetta di essere ricevuta dal ministro Salvini che è stato prima in Giappone a Osaka e ora è in Cina. Dopo che avrò incontrato il ministro Salvini dirò definitivamente come si è conclusa la vicenda, prima non ritengo sia rispettoso. Non rispondo alle interviste di Rixi, rispondo dell’interlocuzione diretta con il ministro. Appena possibile, quando tornerà dalla Cina, quando avrà disponibilità di incontrarmi, incontrerò il ministro Salvini e discuteremo delle possibilità riguardo ai 19 milioni, all’impegno a partecipare a un nuovo bando, all’opportunità di usare questi denari per la progettazione del nuovo bando e cosa succederà nel caso in cui questa possibilità non ci sia”.

Il dibattito in aula sullo Skymetro

“Ci troviamo finalmente di fronte a un’opportunità, con un progetto che ha bisogno di modifiche, ma che si può ancora realizzare – insiste Francesco Maresca, capogruppo di Fratelli d’Italia. Chiediamo all’amministrazione di chiedere una variazione del cronoprogramma. Qua si parla di libera circolazione delle persone. L’erario? Vediamo cosa succederà. Lo Skyretro è l’opera del futuro di questa giunta”.

“Lo Skymetro è stato valutato anche dal ministro Giovannini, certamente non vicino al centrodestra – ricorda Lorenzo Pellerano di Noi Moderati-Orgoglio Genova -. Il Pd dice: abbiamo vinto, facciamo quello che vogliamo. Non è così. La sindaca non si è mai espressa in maniera ultimativa sullo Skymetro. I cittadini genovesi devono sapere se si ripartirà da zero. Non si può sempre tornare sempre indietro sulle decisioni. Come mai la sindaca non era a Roma?”.

Quindi Alessio Bevilacqua, riferimento della Lega: “All’incontro a Roma non era presente il sindaco, non c’era l’assessore al Trasporto pubblico. Si sapeva già che non era possibile concedere una proroga, era stabilito per legge. Non demonizzate il Mit. Avete la possibilità nel 2026 di ripresentare il cronoprogramma e chiedere la riattivazione dei fondi, ma deve essere una scelta politica. Il no allo Skymetro costerà 19 milioni di euro: dove tirerete fuori i soldi?”.

“Nessuno di noi vuole fare il gufo – premette Mario Mascia di Forza Italia -. Lo Skymetro è la risposta a un problema, quello della mobilità in Valbisagno. Il tram? Sicuramente è meno cantierabile dello Skymetro. Se non si vuole piantare la tenda a Roma o in Regione, almeno la si vada a piantare in Valbisagno”:

La campagna elettorale è finita, il centrosinistra ha vinto perché ha detto no Skymetro – riconosce Sergio Gambino del gruppo misto -. Ma lo Skymetro è l’unica soluzione fattibile in tempi rapidi che risolve il problema. In campagna la sindaca aveva detto che avrebbe mantenuto 398 milioni di euro sulla Valbisagno, sapendo che non poteva farlo. Nel 2011 era partito il progetto della tranvia in Valbisagno con 3 milioni di progettazione: dove è finito?”

“Non abbiamo mai negato la necessità di un’infrastruttura agile e veloce – interviene la capogruppo del Pd Martina Caputo -. Noi abbiamo visto quattro progetti in tre anni, diventati rendering speculativi. Abbiamo sempre detto che siamo contrari allo Skymetro, lo scopo degli incontri al ministero era valutare un progetto alternativo.

“Perché, consigliere Piciocchi, non ci mette per iscritto dove avrebbe trovato i soldi per la ricollocazione del Firpo-Buonarroti, per il ponte obliquo, per non parlare degli aspetti idrologici e idraulici? – chiede Francesca Ghio, capogruppo di Avs -. La possibilità che il progetto Skymetro diventi realtà è inesistente. È lei che ha preso in giro la città di Genova. La coalizione è stata coerente.

“Le comunicazioni del Mit hanno confermato in maniera palese che quest’opera era irrealizzabile – sottolinea Maria Luisa Centofanti di Riformiamo Genova -. Non siamo contro le opere, ma contro le opere fatte male. Siamo consapevoli della necessità della Valbisagno di essere connessa in maniera agile, ma questo significa fare progetti cantierabili. Confidiamo in soluzioni alternative”.

“Sul tema in questi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori: anni di promesse e zero risultati per un progetto imposto senza confronti con le istituzioni e la cittadinanza – aggiunge Erika Venturini della Lista Salis -. È un progetto non appaltabile, con un aumento del 50% dei costi. La valle ha diritto ha soluzioni sostenibili, utili, condivise ma soprattutto realizzabili

“Anche oggi in sala rossa va in onda una delle puntate preferite della serie tv del centrodestra: dovete fare in un mese quello che non avete fatto in cinque anni – ironizza Marco Mesmaeker del M5s -. Il Mit sta ricattando il Comune di Genova: sembra che adesso vincoli l’opera e non la somma. Faccio notare che il centrodestra ha speso 19 milioni in quattro progetto. Io non voglio lasciare ai miei nipoti un’opera di questo tipo sopraelevata.




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