Basilicata

Potenza, dal belvedere al rondò Postiglione

Potenza, dopo il belvedere, scelto un rondò a Poggio Tre Galli per celebrare Postiglione, Telesca fa dietrofront su Montereale.


POTENZA- Non più un belvedere Bonaventura Postiglione ma un rondò a Poggio Tre Galli. Rivedendo le motivazioni della delibera di intitolazione quanto basta per aggirare i possibili rilievi della prefettura. Impipandosene di tutti gli altri. E’ arrivata martedì la mossa del sindaco Vincenzo Telesca per rompere lo stallo venutosi a creare sull’omaggio al discusso fondatore del suo gruppo editoriale locale di riferimento. Con la sorprendente sollevazione di una trentina di partiti e associazioni, perlopiù di sinistra, contro il “loro” primo cittadino per una lunga serie di motivi. Un po’ per i trascorsi politici dell’imprenditore radiofonico, rivendicati di recente dal segretario nazionale dei neofascisti Forza Nuova, Roberto Fiore, che nel 2000 lo affiancò nella corsa alla presidenza della Regione.

Un po’ per il titolo di merito alla base dell’iniziativa, la supposta primogenitura nazionale di una “radio libera”, confutato da una serie di fatti storici incontestati. O ancora per gli improvvidi accostamenti suggeriti da familiari e postulatori alla figura di un martire dell’antimafia, nonché militante di Democrazia proletaria, come Peppino Impastato. Infine per l’impressionante elenco di precedenti giudiziari del fondatore di Radio Potenza Centrale, emerso da un’informativa della squadra mobile: dall’omicidio colposo all’associazione per delinquere, passando per «reati contro la persona, emissione di assegni a vuoto, contravvenzione al codice della strada, danneggiamento, falsi in genere». E ancora: «calunnia, diffamazione, minaccia ed altro».

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DOPO LE POLEMICHE A POTENZA ARRIVA IL CAMBIO DI LOCATION DAL BELVEDERE AL RONDÒ POSTIGLIONE

A distanza di tre mesi e mezzo dal primo tentativo di intitolazione, consumatosi il 28 dicembre e arenatosi dopo la richiesta del via libera in prefettura, la giunta Telesca ha scelto ancora una volta un periodo prefestivo per impacchettare la sorpresa ai potentini. A dieci giorni esatti dalle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Fino a ieri sera, in realtà, la delibera con la nuova intitolazione non era ancora stata pubblicata sull’albo pretorio. Ma in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’amministrazione comunale si parla di una decisione assunta «a seguito del dibattito (…) in merito all’intitolazione del belvedere di Montereale». Con l’obiettivo di «tenere in considerazione le diverse sensibilità espresse dalla cittadinanza e garantire che le scelte in materia di intitolazioni siano il più possibile condivise e rappresentative della memoria collettiva».

Nel comunicato non si spiega in che modo questo cambio di ambientazione garantirebbe «condivisione» e la creazione di «una memoria collettiva». Tanto più che nelle scorse settimane, replicando a quanto emerso sulla figura del pioniere delle radio lucane, diversi esponenti dell’amministrazione comunale avevano affermato di non esserne stati a conoscenza, prima, ma comunque di volerne ricordare soltanto l’immagine agiografata. Mentre il figlio di Nino Postiglione, Giuseppe, ha notificato richieste di risarcimento dal sapore alquanto intimidatorio all’Associazione nazionale partigiani (Anpi), Arci, Libera, più giornali e giornalisti che hanno osato contraddire quell’immagine.

L’AMMINISTRAZIONE INSISTE SUL RICORDO DI POSTIGLIONE

Dall’ufficio stampa del Comune hanno parlato dell’«intenzione» dell’amministrazione «di mantenere vivo il riconoscimento della figura dell’editore Nino Postiglione». Inoltre hanno aggiunto che questa volta, a differenza di quanto avvenuto a dicembre, con l’astensione della vicesindaca Federica D’Andrea, la decisione è stata presa all’unanimità. Nel comunicato si parla anche di una scelta «con un alto valore simbolico giacché, tuttora, è il quartiere dove ha sede Radio Potenza Centrale». «Pertanto, è stata individuata la nuova location (sic!) nella rotatoria posta a monte della parrocchia di Santa Cecilia – prosegue ancora la nota -, all’intersezione tra via Adriatico e via Parigi, nel quartiere Poggio Tre Galli a Potenza, punto d’ingresso alla zona cittadina in cui è ubicata, appunto la sede di Radio Potenza Centrale, con la nuova intitolazione a “Rotatoria Nino Postiglione – Nel ricordo della Radio libere 1976”.»

«L’amministrazione ha inteso ribadire, come altre decine di località in tutta Italia, la ferma volontà di riconoscere il ruolo delle Radio Libere e di uno dei suoi protagonisti principali della nostra terra». Insistono dal Comune. «Un riconoscimento per il lavoro editoriale svolto in anni difficili e che ha contributo alla crescita del dibattito, della socializzazione e della consapevolezza del capoluogo. In Italia, infatti, fino al 1974, la legge riservava allo Stato l’esercizio esclusivo della radiodiffusione circolare.

RICONOSCIMENTO DELLE RADIO LIBERE

Nel 1976, con una storica sentenza della Corte Costituzionale (…), venne liberalizzata la trasmissione via etere in ambito locale. Nino, al secolo Bonaventura, Postiglione, giornalista ed editore, nato a Potenza il 25 maggio del 1948 ed ivi deceduto l’8 dicembre del 2013, era un radioamatore già verso la fine degli anni Sessanta, per hobby e per passione, e nella metà degli anni settanta si è distinto nel sostenere la “libertà di antenna”. Movimento e fermento che in quegli anni aveva portato lui e diversi altri colleghi in Italia a caldeggiare le posizioni poi espresse della Corte Costituzionale con la storica succitata sentenza del 1976».

«Nino Postiglione – insistono dal Comune – ha svolto l’attività di imprenditore radio-televisivo e di comunicatore, tramite la sua emittente Radio Potenza Centrale, contribuendo con la sua voce e i suoi racconti degli accadimenti cittadini a rendere informata la popolazione, avvicinandola all’uso dell’unico mezzo social dell’epoca, essendo così ricordato quale innovatore e pioniere del settore fondando Radio Potenza Centrale, che ancora oggi trasmette ed è una delle radio più ascoltate in Basilicata e in altre regioni del Sud Italia». «“Un riconoscimento doveroso e sentito” che, con l’individuazione della nuova location, contempera la volontà della amministrazione di ricordare le Radio libere e le istanze rappresentate dal dibattito sul luogo in cui farlo».

Concludono dall’amministrazione Telesca. «Con questo provvedimento, l’amministrazione ha così ribadito l’importanza di chi ha favorito la socialità, ma anche il dibattito attraverso lo svilupparsi di un necessario pluralismo informativo. Così dando lustro non solo e tanto alla persona fisica, ma all’intero movimento delle Radio libere e alla storica sentenza della Corte Costituzionale del 1976 che ha riconosciuto il ruolo di esse e null’altro».


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