Poste Italiane, chiusi i primi tre uffici. Lo sfogo dei cittadini: “Bel regalo di Natale”
Genova. Alla fine i primi tre uffici postali di cui era stata annunciata (con contestuali veementi proteste) la chiusura hanno effettivamente abbassato la saracinesca. I residenti di Manin, San Quirico e San Fruttuoso, da una settimana, sono senza gli uffici postali di via Assarotti, via San Quirico e via Donghi, chiusure che rientrano nel piano di razionalizzazione che Poste Italiane ha adottato in conformità ai provvedimenti adottati dall’AgCom.
“Malgrado la mobilitazione dei cittadini con numerose azioni per contrastare la chiusura, ecco il regalo di Natale nazionale – è il commento amareggiato del Comitato San Fruttuoso Genova – Ma la cosa importante sono le luminarie in De Ferrari, no? Ufficio via Donghi, neppure il bancomat è più attivo”. Anche a San Quirico le proteste per la chiusura, confermata a novembre, sono state accese, ma a nulla è servito il tentativo del Comune di mediare, preso ufficialmente in consiglio comunale con un ordine del giorno: come previsto, il 16 dicembre gli uffici hanno chiuso e rimandato ad altri punti sul territorio per il ritiro della posta in giacenza.
A Genova, oltre a quelli di via Assarotti, via Donghi e via San Quirico sono in chiusura anche quelli di Multedo e via Redipuglia. Poste Italiane, a novembre, aveva chiarito che la riorganizzazione è stata intrapresa sulla base delle “mutate abitudini dei cittadini ogni giorno più orientati all’uso dei propri prodotti e servizi online”, specificando poi che nel Comune di Genova sono attivi “59 uffici postali, di cui 43 con accesso su prenotazione, 65 ATM Postamat, di cui 60 disponibili 24 ore su 24, 300 Punti LIS e 182 Punto Poste”.
Lo scorso 4 dicembre il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi aveva fatto dei sopralluoghi nei tre uffici postali in chiusura il 16 dicembre, annunciando poi un incontro a Roma “con i vertici aziendali in cui chiederò di evitare queste chiusure, soprattutto in quei luoghi che hanno maggiore bisogno di presidi e di servizi pubblici: faremo fino in fondo la nostra parte”. Poste Italiane continua però a portare avanti il piano, come previsto, e i prossimi uffici a chiudere (in una data ancora non resa nota) sono quelli di via Redipuglia e di Multedo. Restano dunque i disagi per i cittadini poco avvezzi ai sistemi digitali e per l’utenza più anziana, che oltre a non avere grande familiarità con app e smartphone possono avere difficoltà a raggiungere altri uffici postali più distanti.
Nel caso di via Donghi, per esempio, l’ufficio postale più vicino è quello di piazzale Marassi, e come spiegava il Comitato San Fruttuoso “l’ufficio di via Donghi lavora moltissimo in quanto, servendo tutta la zona a monte lato Berghini-Camaldoli di San Fruttuoso, vanta anche un’utenza molto anziana per la quale avere l’ufficio postale vicino rappresenta una necessità”.