Post Malone dà la carica ai 25mila fan italiani a Milano. Ad applaudirlo anche Olly e Naska
“Tante volte nella mia vita le persone mi hanno detto che non avrei mai raggiunto niente, che non avrei fatto un’altra buona canzone. Ma grazie all’amore che mi avete mostrato in tutta la mia carriera, mi avete dato il coraggio e la forza per seguire il mio sogno. E spero che ognuno possa seguire il proprio. Non c’è nessuno in questo pianeta e nessuno in tutto l’universo che possa dirvi un c***o!”, ha detto un energico Post Malone, rivolgendosi ai 25mila fan italiani (tra cui Olly e Naska) durante il proprio show all’Ippodromo Snai San Siro. Quello dell’artista statunitense è stato l’ultimo appuntamento dell’anno degli I-Days Milano Coca-Cola. Nelle settimane precedenti, erano saliti sul palco dell’Ippodromo artisti del calibro di Justin Timberlake, Dua Lipa, Olivia Rodrigo, i Linkin Park e i Duran Duran.
Nell’allestimento del palco di Post spiccava un’imponente fibbia di cintura con su scritto “Posty Co.”. Scelta stilistica non casuale e che, anzi, riprendeva perfettamente l’immaginario country dell’ultimo album di Post Malone, “F-1 Trillion”. La carriera della star statunitense è discograficamente iniziata nel 2016, con il progetto “Stoney”. Da un inizio che abbracciava il rap e la trap, Post Malone ha dimostrato di saper integrare (e bene) anche altri generi, come il rock, il pop, l’R&B e, recentemente, il country. E i fan l’hanno sempre accompagnato nelle sue scelte artistiche. Tendenza Far West compresa. Buona parte del pubblico, infatti, in occasione del concerto, si era vestita da cowboy e cowgirl. Chi col cappello western e chi con gli appositi stivali.
Post Malone ha iniziato con disinvoltura il live, accompagnato dalla band, sulle note di “Texas Tea”. Le coreografie di fuochi e fiamme hanno anticipato due tra i successi maggiori dell’artista, “Wow” e “Better Now”. Il brano meglio eseguito è stato “I Fall Apart”. Il testo parla di una forte delusione d’amore. “She told me that I’m not enough. And she left me with a broken heart. She fooled me twice, and it’s all my fault. She cut too deep, now she left me scarred” (“Mi ha detto che non sono abbastanza. E mi ha lasciato con il cuore spezzato. Mi ha ingannato due volte ed è tutta colpa mia. Ha tagliato troppo in profondità, ora mi ha lasciato sfregiato”), recita parte del testo. L’interpretazione di “I Fall Apart” è stata struggente e strappalacrime. Mentre cantava, Post Malone si gettava a terra, con la faccia appoggiata al suolo ed alle scale sotto il palco, trasmettendo molto pathos.
Durante “Losers” è (ri)salito sul palco Jelly Roll. Artista che si era esibito poco prima di Post Malone, alternando dei suoi brani con delle cover. “Sweet Home Alabama” (Lynyrd Skynyrd), “Flowers” (Miley Cyrus), “Young, Wild & Free” (Snoop Dogg, Wiz Khalifa e Bruno Mars) e “Let It Be” (The Beatles) sono alcune tra le canzoni reinterpretate dalla voce graffiante di Roll. Sia Post Malone che Jelly Roll hanno dialogato molto col pubblico. Il primo ci aveva proprio preso gusto. Tra la bandiera texana e quella italiana, entrambe prese in prestito dai fan e fatte sventolare, Post Malone ha dedicato parte del suo show (probabilmente anche un po’ troppa) ad introdurre diversi tra i brani che avrebbe cantato. Una scelta che ha senz’altro coinvolto i presenti ma che ha anche tolto tempo prezioso a singoli che potevano essere inseriti in scaletta.
Poco prima di “Psycho”, l’artista si è rivolto al pubblico dicendo: “Questa canzone è uscita circa dieci anni fa. Grazie tante per il vostro amore e il vostro supporto. E grazie per avermi offerto il vostro cuore, il vostro amore in questi ultimi dieci anni e, anche, per avermi dato la sicurezza e il coraggio di inseguire i miei sogni”. Durante “Pour Me a Drink”, ha fatto sorridere tutti con una simpatica gag: mentre era impegnato a cantare il brano, Post Malone si è avvicinato una decina di volte alla transenna, regalando bicchieri di birra a qualche fortunato fan. Tutto sommato, farsi ore di coda e di attesa per assicurarsi i primi posti nel parterre, può avere dei vantaggi inattesi. E gli “irriducibili” di Post Malone ne sanno qualcosa.
Gli ultimi brani eseguiti dall’artista sono stati “I Had Some Help”, che conta ben un miliardo e duecento milioni di streaming su Spotify, “Rockstar” e “Congratulations”. Sulle ultime due canzoni rimane qualche perplessità, difficile da sciogliere. Sulle ultime due canzoni rimane qualche perplessità, difficile da sciogliere: suonati live dalla band sono risultati un po’ scarichi. Forse sarebbe stato più impattante tenere solamente le basi in sottofondo. Anche se, l’intero show, è stato più coerente con le ultime fasi artistiche di Post Malone, che prediligono maggiormente il suonato che il brano con i bassi “sparati a duemila”. Terminato il concerto, l’artista è sceso dal palco per stringere mani, abbracciare, fare foto e firmare autografi con le primissime file di affezionati fan.
Un gesto molto bello e sicuramente genuino che, però, ha tolto spazio e – soprattutto – minuti di musica a tutti gli altri presenti. Il concerto è stato di assoluta qualità e sensibilità artistica. Peccato solo che, “il cantato” vero e proprio, sia durato poco più di un’ora. Non troppo. Dopo l’esibizione meneghina, Post Malone suonerà a Zurigo (Svizzera) e, per concludere il suo tour mondiale, farà tappa a Lisbona, in Portogallo.
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