Pordenone, l’omelia del Vescovo: «Natale non è una bella favola, è un evento che ha cambiato il mondo»
PORDENONE. «Il Natale non è una bella favola che termina quando si esce dall’età della fanciullezza e nemmeno una cena tra amici, ma è l’avvenimento della storia che ha cambiato la sorte dell’umanità». Così il vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone alla messa di Natale, nella concattedrale di San Marco, a Pordenone.
Ma c’è «un grande buio nella storia dei nostri giorni, con l’umanità insanguinata da conflitti e guerre inutili e insensate, frutto dell’arroganza e della prepotenza di chi governa, che portano solamente distruzioni, morti di tanti civili, soprattutto bambini, e odio reciproco. Le tenebre ci avvolgono ancora, ma la luce è venuta perché Gesù nasce nei nostri cuori, nelle nostre case e in tutto il mondo».
Celebrare il Natale significa «riscoprire Dio dentro di noi, portare la pace. Purtroppo non è sempre così, oggi e nemmeno ai tempi di Gesù». Le crisi umanitarie provocate «dall’insensata guerra in Ucraina, nella striscia di Gaza e in tanti altri luoghi del pianeta, i femminicidi, gli omicidi, le morti sul lavoro anche della nostra Italia, ci fanno male e ci fanno perdere la speranza di un’umanità nuova, fondata sul rispetto di tutti e sull’amore, come ha fatto Gesù che si è chinato sul dolore e sulle sofferenze dell’umanità».
La conclusione: «La gioia del Natale entri nei nostri cuori e nelle nostre case, si posi come una carezza delicata sulla testa dei bambini, sia di conforto ai nostri malati, anziani e sofferenti e ci sia di sostegno perché possiamo rinsaldarci e consolidarci nell’amore e nella capacità di amare tutti».
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