Società

«Porch piracy», attenzione al furto dei pacchi che arrivano a casa

Il Cambridge Dictionary l’ha aggiunta come nuova espressione: «porch piracy», «pirateria dei portici», ovvero l’atto di rubare pacchi che sono stati lasciati fuori dalle case di altre persone.

D’altra parte ormai le consegne sono una consuetudine quotidiana: secondo i dati del Delivery Index, la ricerca che si occupa di monitorare i volumi delle spedizioni e-commerce in Italia, sono 186 milioni i pacchi spediti nel primo trimestre 2024. Moltissimo arriva da Amazon, ma non solo: c’è Zalando, Shein, Temu, Vinted, eBay, Zooplus e ancora e ancora.

Ormai ci si fa recapitare di tutto, dagli abiti ai libri, frutta e verdura comprese. Per lo più si chiede di far arrivare la merce direttamente a casa, senza appoggiarsi ai punti di ritiro o ai locker che però non è detto che con la «porch piracy» non diventino invece LA soluzione.

Con il via vai continuo di pacchi, accade sempre più spesso che qualche furbetto se ne impossessi prima del ritiro «ufficiale». Solo l’anno scorso, secondo Security.org, i criminali, negli Stati Uniti, hanno rubato pacchi per circa 8 miliardi di dollari.

Ci si mette un attimo: se il corriere non consegna direttamente all’interessato, il furto non è difficile, tantopiù che il ladro si troverebbe la merce già fuori dalla porta e pure imballata.

Ecco gli strumenti per correre ai ripari

La faccenda si sta facendo sempre più urgente e seria ed è per questo che ora si sta cominciando a correre ai ripari: c’è chi installa telecamere, chi si appoggia ai vari armadietti distribuiti in città (da Smart Locker a InPost), chi si attrezza con buche per le lettere più capienti e chi sceglie lucchetti, che, seppur non proprio inviolabili, fungono almeno da deterrente. Provarci non costa nemmeno troppo.

Smart Parcel Box

Cassetta per posta e pacchi

Tapo C510W

Telecamera WiFi per esterno

Amazon Basics

Lucchetti con combinazione


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