Basilicata

Pompei, arriva l’app per il monitoraggio e la conservazione del sito

Pompei, un passo decisivo verso l’innovazione tecnologica con l’introduzione di un’app dedicata al monitoraggio e alla conservazione del sito archeologico.


POMPEI (NAPOLI) – Pompei, uno dei siti archeologici più importanti e vasti al mondo, sta facendo un passo decisivo verso l’innovazione tecnologica con l’introduzione di un’applicazione dedicata al monitoraggio e alla conservazione del sito. Una soluzione digitale che supera le limitazioni degli strumenti tradizionali e offre una gestione più efficace delle risorse per la tutela del patrimonio.

POMPEI, ARRIVA L’APP PER IL MONITORAGGIO E LA CONSERVAZIONE DEL SITO

Sviluppata nell’ambito dell’ecosistema digitale Open Pompeii, l’app raccoglie e gestisce tutti i dati relativi allo stato di conservazione degli elementi architettonici del sito. Grazie alla collaborazione tra archeologi, architetti, restauratori e ingegneri, è stata avviata una mappatura completa di ogni singolo elemento: pavimenti, muri, solai, coperture, intonaci, decorazioni, arredi e altro ancora. Un monitoraggio che permette non solo di tracciare l’evoluzione dello stato di conservazione, ma anche di stimare i costi per gli interventi urgenti.

«La nostra app – afferma Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei – è un tentativo di valorizzare la connettività per potenziare la conoscenza e, di conseguenza, la tutela. In futuro, vogliamo coinvolgere anche i visitatori, trasformandoli in partner attivi nella salvaguardia del sito». Una visione ambiziosa che punta a trasformare ogni persona in custode del patrimonio storico.

L’app non è solo uno strumento per i professionisti impegnati nella conservazione. È anche un canale aperto per il personale del Parco, dalla vigilanza al direttore, che potrà segnalare in tempo reale criticità e necessità di intervento. Un modo per rendere il monitoraggio continuo, capillare e sempre aggiornato.

Il progetto, sviluppato in collaborazione con la società Visivalab e il Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Salerno, si basa su un sistema che permette di reagire in modo flessibile alle segnalazioni. Grazie all’implementazione di un “accordo quadro” con operatori esterni, il Parco potrà pianificare gli interventi sulla base delle priorità emergenti, senza vincoli territoriali fissi, ma decidendo gli interventi specifici in base ai dati raccolti.

COME NASCE IL PROGETTO

Il progetto è stato finanziato con fondi di Coesione dal Governo italiano, con un investimento complessivo di 12 milioni di euro. Un investimento che testimonia l’importanza attribuita alla conservazione di Pompei e che potrebbe diventare un modello replicabile anche in altri siti archeologici.

«Ringrazio il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e gli uffici ministeriali per il fondamentale sostegno al nostro progetto innovativo- sottolinea Zuchtriegel-. La nostra responsabilità è grande: dobbiamo preservare non solo le grandi domus, ma anche le piccole botteghe e le stalle più lontane, affinché questo patrimonio possa essere tramandato alle generazioni future».

Pompei, quindi, non solo come simbolo della storia antica, ma anche esempio di come la tecnologia possa aiutare nella tutela e valorizzazione del nostro passato. Con l’app Open Pompeii, il sito archeologico entra in una nuova era di conservazione digitale, unendo la ricchezza storica alla modernità delle soluzioni tecnologiche.


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