Viaggi e turismo

Polo, chef stellati e Nieztsche: mini-guida all’Engadina senza gli sci ai piedi

Il sentiero di Heidi

Dal centro di St. Moritz si possono raggiungere gli impianti di Corviglia camminando lungo un sentiero tra i boschi dedicato alla famosa bambina dei cartoni animanti

L’arrampicata avrà messo fame: il locale più “alla moda” di Corviglia è Langosteria St. Moritz: è la “filiale” sulle nevi (aperta solo d’inverno, in estate si trasferisce a Paraggi in Liguria) del ristorante di Milano, e di proprietà di Remo Ruffini, patron di Moncler. Non a caso, all’interno tutto è improntato ai piumini di lusso, dalle statuine della mascotte sui tavoli, ai gilet che indossano i camerieri. Il locale, guidato dall’italiano Marco Pannacci, ha una piacevolissima veranda vista piste, con pure una zona all’aperto per chi vuole sfidare freddo: a ogni poltrona, le coperte di lana sono anch’esse griffate Moncler. La cucina di pesce e crostacei è quanto di più lontano uno possa immaginare dalle Alpi, ma proprio quello rende Langosteria esclusiva: dal menù, la pappa al pomodoro con vongole veraci e i paccheri al branzino sono i piatti più famosi. Tornando in città dopo il pranzo ittico sulle piste, merita una sosta Wega, libreria-cartoleria con una grossa scelta di oggetti da regalo.

La movida serale sulle nevi inizia al calar del sole: a St. Moritz comincia al Pavarotti Wine Bar, enoteca con cucina italiana, e prosegue al night club Hemingway’s, il ritrovo dei nottambuli con il suo leggendario bar che serve cocktail fino all’alba.

Il lusso discreto dei villaggi

La Punt – Chamues, sulle rive del fiume Inn, è un piccolo villaggio per chi cerca una vacanza tranquilla ma senza rinunciare al lusso.

Cuochi & Architetti britannici

Lo sfarzo di St. Moritz può anche stancare: per un fine settimana tranquillo, per staccare dalle folle cittadine, la silenziosa La Punt-Chamues, a soli di 15 minuti di treno da St. Moritz, è il luogo perfetto. In questo doppio villaggio sulle rive dell’Inn, il fiume che ha dato il nome alla città di Innsbruck in Austria, molti paperoni di Milano e Zurigo hanno le loro seconde case di montagna, perché sono vicini alla vitalità di St. Moritz ma senza rinunciare alla vacanza invernale, grazie a chilometri di tracciati in pianura per passeggiate, corsa e biciclette MTB (anche in versione elettrica). Le montagne a ridosso del villaggio sono costellate di sentieri per ciaspolate: le uscite serali, sotto il cielo stellato, competono con le discese spericolate di Corviglia, quanto a bellezza. Attrezzature a noleggio e guide (consigliate per le camminate serali), con tanto di punch caldo servito ai turisti, si trovano da Colani Sport. La totale assenza di rifugi griffati, di negozi di grido e dello struscio dei vip non vuol dire meno lusso: Krone Saumerei è una “locanda” nel senso tradizionale, ma con un tocco di esclusività a 5 stelle.

Antiche locande

Il Krone Saumerei un’antica stazione di posta, che risale ai primi del ’900: oggi offre cucina stellata e camere con Spa

Il vecchio edificio, una stazione di posta già ai primi del ’900, ora è gestito da James Baron, cuoco e imprenditore britannico approdato tra i monti dell’Engadina, con la moglie tailandese-elvetica Natacha che lo aiuta in cucina, dopo aver gestito il Mandarin Oriental di Hong Kong, il ristorante interno, anch’esso stellato, Amber; ed essere cresciuto alla corte dello chef stellato Jake Watkins (nel 2002 quando ancora la Guida Michelin era uan nicchia), nella cucina del ristorante JSW a Petersfield, piccolo villaggio della campagna inglese dell’Hampshire famoso per aver ospitato Peggy Guggenheim, l’ereditiera americana del Guggenheim Museum.

Da Krone si viaggia nell’Empireo della cucina: il ristorante La Chavallera, un cubo di vetro tra pareti in pino nero locale, serve a un ristretto numero di tavoli, piatti di alta ricerca, che uniscono ingredienti alpini e innovazione. Nel menù fisso, da 4 ,6 o 8 portate (dai 150 ai 220 Franchi, vini esclusi), spiccano ravioli alla pera, caviale di storioni di St Moritz, vitello e manzo locali, quaglie francesi e formaggi rigorosamente svizzeri. Gli antipasti sono una verticale di rape rosse, presentate in tutte le declinazioni culinarie possibili. Le rape, come la maggior parte della verdura, arriva dall’orto del ristorante: viene raccolta in estate e poi conservata per l’inverno. La raffinatezza che trasuda da ogni piatto è valsa a Baron la stella Michelin a soli due mesi dall’apertura. Per palati (e portafogli) meno esigenti, Krone ha anche ristorante alla carta, Stuva, che serva la cucina tipica.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »