Polmonite da influenza, picco di casi: ospedali in difficoltà
Una situazione sanitaria sta mettendo a dura prova ospedali e medici di famiglia in tutta Italia. Si tratta dell’impennata di sindromi simil-influenzali registrata nelle ultime settimane che sta avendo un impatto pesante, con un aumento significativo delle polmoniti e delle complicanze respiratorie, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, le regioni maggiormente colpite sono Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna. La circolazione contemporanea di diversi virus respiratori, tra cui il Virus Respiratorio Sinciziale, SarsCoV2, Rhinovirus e Metapneumovirus, sta contribuendo all’aumento dei contagi e al peggioramento delle condizioni cliniche di molti pazienti.
Polmonite da influenza, picco di casi: pressione su medici e Pronto Soccorso
In certi ospedali, in particolare nei Pronto Soccorso delle grandi città, vengono definite situazioni “da collasso”. Il fenomeno del cosiddetto “boarding”, ovvero la lunga attesa dei pazienti stabilizzati in Pronto Soccorso prima di trovare un posto in reparto, sta creando una situazione critica. In alcuni casi, si sono verificati anche blocchi delle ambulanze, impossibilitate a trasferire i pazienti in strutture già sature.
Non va meglio per i medici di base e i pediatri, che stanno affrontando una mole di lavoro eccezionale tra visite in ambulatorio e domiciliari. “Siamo al massimo impatto epidemiologico – dichiara Alessandro Rossi, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – e la pressione sulle cure primarie è ai livelli massimi.”
Influenza di quest’anno aggressiva e duratura
A complicare il quadro, la particolare aggressività dell’influenza di quest’anno. I sintomi iniziali, tra cui febbre alta, cefalea e dolori muscolari, durano mediamente 3-4 giorni, ma la convalescenza si prolunga più del solito, lasciando i pazienti debilitati per più tempo. Il rischio, avvertono gli esperti, è un uso inappropriato di antibiotici, spesso prescritti senza una reale necessità. “Dobbiamo governare al meglio queste prescrizioni e migliorare la copertura vaccinale, che rimane ancora al di sotto dei livelli ottimali”, conclude Rossi.
Le autorità sanitarie invitano la popolazione a non sottovalutare i sintomi e a rivolgersi al proprio medico di fiducia in caso di necessità, cercando di evitare di congestionare ulteriormente i Pronto Soccorso.
La stagione influenzale, d’altra parte, è ancora nel pieno, e la raccomandazione è quella di continuare a seguire le buone pratiche di prevenzione, dal lavaggio delle mani all’uso della mascherina in luoghi affollati, fino alla vaccinazione.
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