Poliziotto morto sulla pista da sci: in appello un’assoluzione e tre condanne – Cronaca
TRENTO. Si è concluso il processo d’appello per la morte di Bruno Paoli, il poliziotto 48enne precipitato da un tratto di pista in Panarotta mentre sciava con i figli il 20 gennaio 2018. La Corte d’Appello ha assolto Silvio Dalmaso, dirigente del servizio impianti a fune della Provincia, “per non aver commesso il fatto”, riformando parzialmente la sentenza di primo grado.
Confermate invece le condanne per gli altri tre imputati: Fabrizio Oss, ex presidente della Panarotta srl, e Renzo Gaiga, all’epoca responsabile della sicurezza delle piste, entrambi a due anni per omicidio colposo, mentre Gianfranco Mittempergher, tecnico del servizio provinciale, vede confermata la condanna a un anno.
La vicenda risale a quel tragico giorno di gennaio quando Paoli, durante una giornata sulla neve con i figli, precipitò per otto metri oltre il bordo del tracciato tra Malga Montagna Granda e l’arrivo della Rigolor, andando a sbattere contro un manufatto di cemento armato non protetto.
Il nodo centrale del processo è sempre stato la mancanza di barriere protettive in quel punto della pista. La Procura ha sostenuto con fermezza che adeguate misure di sicurezza avrebbero potuto evitare la tragedia, mentre le difese hanno argomentato che si trattasse di un collegamento non particolarmente insidioso e che l’incidente fosse imprevedibile.