Liguria

Politica ligure in lutto, pioggia e lacrime per l’ultimo saluto a Franco Orsi


Albisola Superiore. Piange il cielo. Una città. Una provincia. Albisola socchiude le ciglia e abbassa lo sguardo. Questa scomparsa improvvisa che lascia così, ancora increduli. Ma è purtroppo, la fredda realtà delle cose. L’ultimo abbraccio a Franco Orsi. In moltissimi dentro e fuori la chiesa di Nostra Signora Stella Maris. La sua gente. Il mondo della politica, c’è anche l’ex ministro Claudio Scajola, quello delle Istituzioni, delle Associazioni. Non ci sono solo i familiari stretti attorno a questa distesa di fiori rossi.

Loro, i primi. Poi le persone che hanno voluto bene a Franco. Don Germano Grazzini, le sue parole. Ha cercato di trovare quelle giuste, le più semplici e vere. Il libro dell’Apocalisse, e la Città Santa che scende dal cielo: “Un gesto profondamente umano e cristiano accompagnare qualcuno che se ne va. Un momento che si vive insieme”.

“E’ bello pensare che Dio abbia intenzioni buone per il mondo, che il Regno è preparato per noi. Si può credere e pensare che si possa costruire qualcosa di bello in questo mondo. Nel brano dell’Apocalisse che abbiamo letto, c’è la Città Santa che viene incontro all’Umanità. Un pensiero di Dio in cui tutti siamo vicini, gli uni agli altri. Questa Città Santa esiste nella mente di Dio e anche per l’uomo”.

“Dio asciuga le lacrime, accompagna il cammino. Magari non risolvendo i problemi, ma salvando e vincendo con la sua vicinanza. Ognuno di noi è segno di Dio nella vicinanza ai fratelli. In politica c’è chi vince e chi perde. Nella vita religiosa, Dio vince sempre. Noi abbiamo sete e ce ne rendiamo conto quando condividiamo la sete degli altri. Diamo da bere a un assetato perché abbiamo sete. Andare incontro a chi ha sete. Spesso lo fa anche la politica: un gesto gratuito. Il nostro fratello lo ha fatto. Un modo buono di pensare alla vita. Fare qualcosa di bello per gli altri. Il bene che Franco ha fatto nella vita. La preziosità dei gesti umani perché siano utili a qualcuno. Siamo qui con la speranza che si possa costruire qualcosa di buono. Il nostro fratello Franco lo ha fatto”.

A seguire la dolcezza nelle parole del fratello, Fabio. “Fin da piccolo, quando siamo dovuti crescere in fretta, è sempre stato un punto fermo per me. Un modello, un obiettivo, un datore di lavoro, un collega di lavoro. Compagno di viaggio. Di giochi. Ma soprattutto mio fratello. Capace di fare tutto. Di convincere, di coinvolgere, di fare gruppo, di ispirare. Capace di costruire un muretto o di smontare un motorino. Ma a pallone no. Non era capace a giocare. La cosa buona è che lascia due ragazzi diventati due uomini eccezionali. Se penso a me, penso a come vedo difficile immaginare la mia vita, da oggi. Che mi mancherà moltissimo ma sarà sempre qui. Con me”.

E i figli Matteo e Giacomo grati a un padre presente. Sempre. Che prometteva di esserci e di dare il massimo. Che insegnava il rispetto, anche nei confronti di chi la pensava in modo diverso. Che ha lasciato tanto. L’amico Vilderio Vanz della Croce Verde, la Pubblica Assistenza cui Franco era legato, poi il sindaco Maurizio Garbarini. Riconoscenza e ricordi.

Franco Orsi. Diversi incarichi poltici: senatore dal 2008 al 2013 con il Popolo della Libertà. Vicepresidente della Regione Liguria dal 2000 al 2005 con Sandro Biasotti, presidente. Prima, da giovanissimo, la Democrazia Cristiana, poi il Comune di Albisola, da consigliere. Due mandati da sindaco e tanti futuri incarichi fino all’ultimo: quello di presidente del Consiglio di Amministrazione di Servizi Ambientali. Ma Franco era soprattutto un uomo. Senza tanti giri di parole. Gli anni recenti e quella scelta della campagna, a Sassello. E qui, oggi, in questa chiesa: la pioggia che fa rumore fuori, gli amici di Franco e le parole d’addio. Nostalgia. L’ultimo viaggio. E un’immagine che se ne va. Un po’ sbiadita dalle gocce di una triste giornata di novembre. Sbiadita come i ricordi che fanno male. Sembrano lontani nel tempo, e invece rimangono sempre qui. Franco lascia questa chiesa che abbraccia il mare. La Stella Maris che guida nelle tempeste della vita, anche quando sono inspiegabili.




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