Politecnica delle Marche, l’accordo per il dopo-Gregori: Quagliarini sarà rettore
ANCONA – Il nome da evidenziare è quello del professor Enrico Quagliarini. Ai piani alti di via Menicucci è stato raggiunto l’accordo: sarà lui il successore di Gian Luca Gregori alla guida dell’Università Politecnica delle Marche. È questo che emerge dopo settimane di serrati colloqui per arrivare alla data chiave di oggi, quando scadranno i termini per la presentazione delle candidature degli aspiranti rettori. Un volto condiviso e condivisibile, scelto per non disperdere il patrimonio di concordia e unità d’intenti che ha caratterizzato i sei anni di Gregori al vertice dell’Univpm. Strategia, la sua, che pare aver funzionato, col saldo di studenti e corsi attivati più che positivo tra l’insediamento e il suo ormai prossimo passaggio del testimone.
Il nome
A capo del Dipartimento di Ingegneria civile, Edile e Architettura, il professor Quagliarini è la figura che ha messo d’accordo tutti gli animi della Politecnica. Dalle stanze di Economia – da dove proviene il rettore uscente – a quelle di Medicina, Scienze e Agraria. Abbastanza giovane (50 anni) da non spezzare l’onda del cambiamento intrapresa da Gregori, ma sufficientemente esperto dei corridoi e delle aule dell’Univpm da rappresentare una valida scelta per il governo dell’ateneo. Tutti felici, tutti contenti. Soprattutto Gregori, padre nobile dell’intesa (eufemismo): l’elezione di Quagliarini è il successo finale della sua gestione illuminata. La risposta definitiva comunque arriverà oggi: se all’ultimatum per la consegne delle candidature ci sarà soltanto il suo nome, allora sarà andato tutto come previsto. Altrimenti, per avere la prova inconfutabile bisognerà attendere giugno. Giovedì 5 giugno, per la precisione, quando si aprirà la prima tornata elettorale per la designazione del nuovo rettore. Avranno diritto di voto tutti i docenti, i ricercatori e anche il personale amministrativo dell’ateneo. Varrà invece il principio della rappresentanza per quanto riguarda gli studenti. Saranno 3 i rappresentanti degli studenti in seno al Senato accademico, 2 i rappresentanti in seno al Consiglio di amministrazione e 6 i rappresentanti designati dal Consiglio Studentesco al suo interno.
Il voto
Perché la tornata sia considerata valida, dovranno votare il 50% più uno degli aventi diritto. In caso contrario, si passerà alla seconda, prevista per il 12 giugno. In caso di invalidità anche del secondo turno, ne sono previsti altri due, fino al quarto. Uno ogni settimana, sempre il giovedì, fino al 26 giugno. Per risultare eletto, il candidato dovrà ricevere la preferenza della maggioranza dei votanti. In caso contrario, si procederà al turno ulteriore. Fino al quarto, quando la tornata diventerà di ballottaggio tra i due candidati con più voti nelle precedenti chiamate (valide per quorum). L’insediamento è invece previsto per l’1 novembre, quando Gregori cederà il testimone al suo erede. Altro capitolo riguarda i prorettori, i vicari. Anche in questo caso, si è deciso di sotterrare l’ascia di guerra tra facoltà. Ce ne saranno quattro, così da non far torto a nessuno (ingegneria ovviamente è esclusa, avendo già in dote il futuro rettore). Tre nomi sono già stati condivisi. Per Economia c’è convergenza sul nome della professoressa Maria Serena Chiucchi, direttrice del Dipartimento di Management. A lei dovrebbe andare la delega al Bilancio. Per Medicina, la figura è quella di Lory Santarelli, direttrice del Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari. Infine il professor Francesco Regoli (Scienze), direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Mancherebbe solo Agraria: vicina l’intesa sul nome che però non è ancora stato definito. Resta una certezza: per la parità di genere tra i prorettori (due donne, altrettanti uomini), dovrebbe essere di sesso maschile.