Umbria

Pnrr, in Umbria impegnato 76% delle risorse ma le difficoltà non mancano. Focus sulla salute


di Daniele Bovi

A un anno – salvo proroghe – dalla scadenza dei progetti Pnrr gestiti dalla Regione, il 76 per cento delle somme sono state impegnate ma difficoltà operative e finanziarie – benché comuni a livello nazionale – non mancano. 

Impegni e pagamenti Secondo il report aggiornato al 30 giugno e presentato venerdì ai sindacati, gli impegni di spesa assunti ammontano a oltre 401 milioni di euro, pari al 76 per cento delle risorse totali di competenza regionale. Tuttavia, i pagamenti effettivi si fermano a 93 milioni, il 18 per cento circa del totale. Una differenza ampia, spiegata da rallentamenti fisiologici legati alle tempistiche di attuazione, alla raccolta della documentazione necessaria e alle procedure di verifica e validazione. Palazzo Donini nel documento sottolinea che si tratta di una dinamica comune a molte amministrazioni italiane, strette tra carenza di liquidità, carichi amministrativi elevati e l’attesa di ulteriori semplificazioni normative.

In ritardo Le missioni più in ritardo, sia sul piano economico che operativo, sono tre. Per la Missione 7 (REPowerEU) i pagamenti sono pari a zero dato che l’unico intervento previsto – l’acquisto di un elettrotreno veloce per il trasporto regionale – è ancora in fase iniziale, con le date della gara non ancora fissate. La Missione 6 (Salute) come noto è quella più problematica (vedi la Casa di comunità di Monteluce ferma al palo, ma non solo) che incide per oltre il 44 per cento delle risorse regionali, presenta una quota di pagamenti pari al 10 per cento. Le difficoltà riguardano in particolare la realizzazione degli Ospedali di comunità, il completamento della Telemedicina e i progetti per il potenziamento dei pronto soccorso. Infine, la Missione 1 (Digitalizzazione, Innovazione, Cultura e Turismo) si attesta al 13 per cento di pagamenti, con alcuni interventi – come «Architettura rurale» – che avanzano a rilento per la complessità delle rendicontazioni da parte dei beneficiari.

Segnali positivi Non mancano però segnali positivi. Alcune missioni stanno rispettando i cronoprogrammi previsti o mostrano una buona capacità di spesa. È il caso della Missione 2 (Transizione ecologica), dove interventi come l’acquisto del treno Pop, la messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeologico e la realizzazione di impianti fotovoltaici sono già completati o in fase avanzata. Anche nella Missione 3 (Mobilità sostenibile), l’intervento sulla rete ferroviaria regionale ex Fcu è in corso, con lavori già avviati su tutto il tracciato. La Missione 5 (Inclusione e coesione), infine, registra risultati incoraggianti: i progetti del Sistema duale si sono conclusi positivamente, mentre i due grandi interventi Pinqua, che riguardano l’area di Ponte San Giovanni, sono in fase esecutiva.

L’incontro «Abbiamo lavorato in questi sei mesi silenziosamente ma anche alacremente – dice a Umbria24 l’assessora Simona Meloni commentando i dati – per essere in linea con milestones e target previsti dal Pnrr. Siamo in contatto con le varie unità di missione per tutte le situazioni che richiedono maggiore attenzione e necessità di intervento come nel caso della Missione 6». Durante l’incontro con le principali sigle sindacali, Meloni ha sottolineato che Palazzo Donini ha voluto «rafforzare la capacità amministrativa degli uffici attraverso procedure chiare, condivise e verificabili, perché il nostro obiettivo è garantire un utilizzo corretto, efficace e trasparente delle risorse». Meloni ha poi annunciato che la Regione ha aderito al progetto nazionale «Mille esperti Pnrr», che permetterà di impiegare personale qualificato a supporto degli enti locali. 

Condivisione Meloni ha assicurato «massima condivisione, trasparenza e collaborazione istituzionale per garantire che le risorse del Pnrr destinate all’Umbria vengano pienamente utilizzate, nessuna occasione può andare persa». Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un coinvolgimento attivo nei processi di verifica strategica e nella cabina di regia regionale, avanzando proposte per una partecipazione più strutturata, in vista anche dell’eventuale proroga di 18 mesi dell’intero PNrr da parte della Commissione europea. La Regione si è impegnata a garantire l’accesso alla documentazione e a mantenere aperto il confronto.  

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