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Pnrr: Confagricoltura E-R,soldi non spesi all'agroalimentare

(ANSA) – BOLOGNA, 31 MAR – Siamo in ritardo sulle misure del
Pnrr: molti dei progetti previsti sono irrealizzabili entro il
2026, come ha dichiarato il ministro Fitto, e si rischia di dire
addio a circa la metà dei fondi assegnati al Paese.

“Diamo i soldi che non si riescono a spendere nelle misure
meno attrattive del Pnrr al sistema agro-alimentare, che sa
investire e vanta dati in crescita (+10% nel biennio 21-22),
soprattutto nell’export con il massimo storico raggiunto: 60
miliardi, +17% rispetto al 2021 – è l’appello del presidente di
Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini – sul V bando
dei contratti di filiera del settore agroalimentare sono state
presentate 318 domande per un valore complessivo di 5 miliardi,
sette volte tanto la dotazione finanziaria attualmente
disponibile pari a 690 milioni. I progetti, pronti al via,
potrebbero generare con il cofinanziamento privato un
investimento di circa 20 miliardi”.

L’auspicio, secondo Bonvicini, è che il Governo “faccia il
possibile per ottenere da Bruxelles l’ok a ricollocare le
risorse a favore del V bando, per soddisfare tutte le domande,
le tante progettualità, e sostenere così investimenti
infrastrutturali di vitale importanza per l’economia del
territorio, la competitività e sostenibilità del settore food,
per incentivare l’occupazione stabile, promuovere e difendere il
made in Italy. Confidiamo nella Regione affinché appoggi la
nostra richiesta sui tavoli ministeriali. Investire
nell’agroalimentare significa puntare su un asset strategico per
il Paese, sulla storia e le tradizioni, sul tessuto sociale ed
economico del territorio. Con i soldi del Pnrr – conclude
Bonvicini – sapremo mettere a terra progetti virtuosi ed
eco-sostenibili, rafforzare la competitività delle imprese,
innovare prodotti e processi, valorizzare professionalità,
salvaguardare la tenuta del sistema”. (ANSA).


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