pm10, biossidi, auto e mortalità
Napoli è la terza città metropolitana di Italia con circa 950mila cittadini residenti in costante diminuzione per overtourism (oltre 23 milioni di turisti in transito tra porto e aeroporto in pieno centro storico = + 45 % negli ultimi tre anni!) e malattie mortali da inquinamento e traffico. Napoli detiene, infatti, il record di incidenza e mortalità per cancro ma il suo registro tumori, unico della Campania (Asl Na 1), non fornisce i dati suddivisi per distretto sanitario: chi vive a Napoli est-Porto non sa quanti anni in meno vive rispetto a chi vive nel “posto al sole” di Posillipo.
Napoli ha il record nazionale 2025 per mortali biossidi di azoto dovuti principalmente al Porto che (record europeo) non elettrifica le banchine ma fa attraccare le navi più grandi d’Europa a motori accesi che valgono ognuna oltre 50mila auto diesel. Napoli ha il record di richiesta di posti barca perché ha oltre 52mila barche registrate per 950mila abitanti residenti. C’è il record di evasione fiscale (oltre il 50% di tutte le attività manifatturiere) con il record di lavoratori “a nero” sottopagati che vanno a litigare per un posto al sole al “lido mappatelle” mentre i loro padroni vanno a prendere multe per assalto ai Faraglioni di Capri con i loro yacht “a nero”.
Napoli ha il record di 27mila medici iscritti all’Albo ma non ha, né riesce a trovare, medici a sufficienza per tamponare l’assalto al pronto soccorso dovuto al record di infarti, ictus e cancro. Di conseguenza Agenas certifica che Napoli ha il record di interventi di emergenza: Agenzia Europea Ambiente 2024 ha certificato che 4.5 napoletani che vengono uccisi ogni giorno in eccesso in maniera evitabile e non evitata da inquinamento.
Grazie alla carenza di dati del registro tumori, però, i napoletani non lo sanno nemmeno così si ammalano e muoiono felici di essere la città più visitata del mondo.
Record europeo per biossidi di azoto che in questi giorni anche il satellite Copernicus ha certificato colorando Napoli da una altezza di 36mila km con un terribile colore arancione come la Pianura Padana. Parigi – per dire – è colorata di azzurro: la capitale francese ha dimezzato i mortali biossidi di azoto negli ultimi dieci anni mentre Napoli li ha raddoppiati. Un altro record per Napolim quindi: si monitora l’inquinamento a 36mila km di altezza mentre non ci si riesce con le centraline Arpac in centro storico da 30 anni!
Napoli ha uno dei centri storici più antichi e belli del mondo con strade piccole ed immodificate dalla fondazione di Neapolis (circa 2500 anni fa) ma ha il record di auto circolanti in centro storico: 68 auto per 100 abitanti con il record di veicoli più vecchi circolanti in Italia; Parigi ne conta 48. Di conseguenza Napoli ha incrementato il peso delle auto (aumentato del 41% negli ultimi venti anni) di oltre 500mila tonnellate sulle piccolissime e antichissime strade di 2500 anni fa, con relativo record di buche in pieno centro storico, record di traumi ed incidenti stradali specie tra pedoni e motociclisti e record di assicurazioni più care di Italia.
Napoli ha il record europeo di rumore per sirene di ambulanze sia per aerei in pieno centro storico a rischio disastro (ogni 3 minuti maxi aerei sorvolano i tetti dei più importanti musei del mondo di storia romana a soli 90 metri) sia per eccesso di traffico veicolare con sempre più targhe straniere.
Napoli è la città dei record mortali in costante aumento che certificano la pessima qualità di vita nella quale ogni napoletano residente si immerge quando esce di casa pregando di tornarci sano. E il Comune che fa? Le prime visite gratis di diagnosi precoce (Prevenzione Secondaria) e nulla ma proprio nulla in Prevenzione Primaria specie contro l’inquinamento mortale da biossidi di azoto, polveri sottili e rumore da aerei ed ambulanze.
Girerò tra gli stand come uomo sandwich per ricordarlo: Good morning VietNap!
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