Plizzari, lacrime e riscatto: para tre rigori e riporta il Pescara in serie B – Calcio
ROMA – Tre rigori parati nella finale play-off di serie C contro la Ternana, almeno cinque interventi decisivi nei 90 minuti. La notte che ha riportato il Pescara in serie B ha un volto: quello di Alessandro Plizzari. Riflessi, e riscatto. Al fischio finale, le lacrime scendono insieme alle parole di chi aspettava questa serata da tempo: “Questa squadra mi ha fatto rinascere come calciatore e come persona”.
Plizzari, il predestinato sulla scia di Donnarumma
Quella notte da eroe non la dimenticherà mai, Plizzari: “Non so da quanto tempo l’aspettavo”. Perché fa ripartire una parabola iniziata con promesse e talento, ma spezzata da infortuni, incertezze e dalla mancanza di un porto fisso. Plizzari, classe 2000, era un predestinato: un percorso d’avanguardia nel vivaio del Milan, allenato da giganti come Dida e Ragno, e definito da Berlusconi “bravo quanto Donnarumma”.

I prestiti e l’addio al Milan
Poi però qualcosa si è inceppato. Prima l’infortunio al piede con la Ternana, poi i prestiti a Livorno, Reggina (solo 10 presenze), Lecce (solo 3) e un ruolo da terza/quarta scelta al Milan. “Era diventata una stagione e mezza di stop, ero in naftalina” raccontò più tardi. Così, deciso a ripartire si è trasferito al Pescara a titolo definitivo. “Volevo ricominciare e dimostrare il mio valore”. Era chiaro: non solo mancava la continuità, ma era venuta meno la fiducia. La sua, prima di tutto. Tante voci, troppi cambi di maglia, continui adattamenti. Una condizione comune a tanti giovani portieri.

La rinascita a Pescara con Zeman
A Pescara ha trovato stabilità e un patto chiaro: tre anni per ricostruire se stesso, partita dopo partita . L’allenatore Baldini e compagni hanno creduto in lui, e lui ha risposto maturando un atteggiamento da leader: “Dobbiamo renderci conto di quando siamo nella m…a. Io prima di tutti”, disse durante una fase difficile. Il ritorno di Zeman ha cementato la crescita: Plizzari stesso ha confessato come il tecnico lo abbia aiutato ad apprezzare fatica e disciplina, elementi da cui ha riscoperto consapevolezza e motivazione. In biancazzurro ha saputo trasformare in campo il faticoso percorso: stagione regolare da protagonista, poi una finale palpitante dominata dai suoi interventi.
Le lacrime di Plizzari: il Pescara torna in B
Alla fine, quel pianto è stato la celebrazione di una storia: talento annunciato, piegato a lungo da dinamiche complesse e nemici interiori. Eppure capace di rialzarsi, grazie al coraggio di fare un passo indietro, di scendere in serie C, con la volontà di ricostruire giorno dopo giorno il rapporto con sé stesso e con il proprio ruolo. Le sue parole lo raccontano meglio di qualunque altra frase: “Questa squadra mi ha fatto rinascere come atleta e come persona”.
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