Ambiente

Più polipi intestinali precoci con alimenti ultra-processati – Cibo e Salute

Un elevato consumo di alimenti
ultra-processati aumenta fino al 45% il rischio di incorrere in
polipi intestinali prima dei 50 anni. È il dato che emerge da
uno studio coordinato dalla Harvard T.H. Chan School of Public
Health di Boston e pubblicato sulla rivista Jama Oncology.

   
“L’incidenza globale del cancro del colon-retto a esordio
precoce, diagnosticato prima dei 50 anni, è aumentata negli
ultimi decenni, specialmente nei paesi ad alto reddito come gli
Stati Uniti”, spiegano i ricercatori. Di pari passo è cresciuto
il consumo di alimenti ultra-processati che “ora rappresenta
quasi il 60% dell’apporto energetico degli adulti negli Stati
Uniti”.

   
Nello studio, i ricercatori hanno indagato la presenza di un
legame tra i consumi di cibi processati e la presenza di
precursori del tumore del colon retto, vale a dire formazioni
che possono evolvere in cancro. La ricerca ha analizzato i dati
di un precedente studio, relativi a 29 mila persone, constatando
che i consumi più alti di cibi ultra-processati erano legati a
un aumento fino al 45% degli adenomi convenzionali, formazioni
benigne che, tuttavia, nel tempo possono evolvere in tumori.

   
Nessun nesso, invece, con le cosiddette lesioni seghettate,
considerate già precancerose.

   
I ricercatori hanno inoltre escluso che la relazione tra cibi
ultra-processati e polipi dipendesse da altri fattori
alimentari, come il basso contenuto di fibre. “I risultati di
questo studio suggeriscono che ridurre l’assunzione di alimenti
ultra-processati può essere una strategia dietetica efficace per
prevenire la tumorigenesi colorettale a esordio precoce”,
concludono i ricercatori.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


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