Emilia Romagna

Più di cinquanta persone sono indagate per i cortei pro-Palestina


Solo a Bologna sarebbero 54 gli attivisti e attiviste che la Procura ha indagato per due diverse manifestazioni a favore della Striscia di Gaza e del popolo palestinese. Nei giorni scorsi, 32 di loro hanno ricevuto un avviso di fine indagini preliminari nei loro confronti – l’atto giudiziario che avvisa una persona che l’autorità giudiziaria ha svolto indagini a suo carico – per il corteo con cui, a maggio di un anno fa, centinaia di manifestanti si misero sui i binari della stazione di Bologna.

Altri 22 attivisti sono stati indagati per la protesta durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bologna: in quell’occasione una delegazione del movimento dei Giovani Palestinesi fu invitata sul palco della cerimonia per tenere un breve discorso, mentre in strada si verificavano scontri tra manifestanti e polizia.

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Dopo la notifica di fine indagini preliminari, il pubblico ministero può chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. L’atto non dice ancora nulla sulla possibilità di un eventuale processo ma la quantità di notifiche ha allarmato un gruppo di avvocati specializzati in reati politici e esercitanti in tutta Italia.

In un comunicato, i legali, una trentina, che si definiscono “già impegnati nelle difese di altri imputati come Ilaria Salis e dei detenuti palestinesi”, hanno annunciato di stare organizzando “una difesa collettiva” degli imputati e “richiedere l’acquisizione delle prove del genocidio perpetrato in Palestina”, oltre ad aver indetto una conferenza stampa giovedì mattina davanti al Nettuno a Bologna.

“È arrivato il tempo di lasciare una traccia, anche tra gli atti con i quali si ricostruirà la storia, di quanto sta effettivamente accadendo in Palestina, delle persone che qui a Bologna hanno manifestato contro il genocidio del popolo palestinese, contro l’occupazione dei territori, dei processi che per tali ragioni subiranno e delle motivazioni con le quali si riterrà di giudicarli innocenti o colpevoli”.

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