Piscina di Castiglion Fiorentino chiusa, Brandi chiede chiarimenti su 18mila euro di interventi
“Il 7 luglio scorso, mentre Castiglione boccheggiava sotto i 40 gradi all’ombra, il Comune approvava la determina n. 630, con cui si affidano 18.000 euro a una ditta per interventi di “straordinaria manutenzione” alla piscina comunale. Un intervento quanto mai tardivo, se si considera che, secondo quanto annunciato in precedenza, la piscina sarebbe dovuta essere già aperta da settimane. E invece no. Tra i lavori previsti figura anche la realizzazione di un cordolo in cemento per un casottino Enel, un elemento che, francamente, ha ben poco a che fare con la piscina. Ma anche volendo prenderlo per buono, rimane una domanda legittima: quanto può costare un cordolo di cemento? È plausibile che giustifichi una spesa simile? La verità è che la determina non chiarisce quali siano i lavori principali da eseguire. Un dettaglio non da poco, quando si parla di fondi pubblici”. Così Paolo Brandi di Rinascimento Castiglionese torna a occuparsi della piscina comunale ancora chiusa e per la quale, ieri il sindaco Mario Agnelli, ha porto le scuse alla cittadinanza.
“La domanda più ovvia, e più inquietante, è la seguente: Com’è possibile che solo il 7 luglio, in piena stagione estiva, ci si accorga della necessità di lavori straordinari su un impianto che avrebbe dovuto essere operativo da tempo? Il sospetto, fondato, è che da ottobre 2024, ovvero dalla fine della precedente gestione, nessuno si sia premurato di verificare le condizioni della struttura. Così, oggi ci ritroviamo con una piscina per due terzi chiusa, con interventi affidati in fretta e furia e un bando di concessione su un impianto probabilmente non agibile. A questo punto, Rinascimento Castiglionese chiede pubblicamente: Che tipo di impianto è stato consegnato al concessionario? È legittimo pubblicare un bando senza accertarne l’idoneità d’uso? Quali interventi sono stati realmente previsti con questa determina? Domande chiare, che meritano risposte altrettanto trasparenti. Più si analizza questa vicenda, più emergono improvvisazione, superficialità e una gestione raffazzonata dell’impianto, proprio nel momento in cui i cittadini chiedevano solo un po’ di refrigerio e normalità estiva. Purtroppo, a oggi, l’unico tuffo garantito è quello nel caldo, nella burocrazia e nelle promesse mancate”.
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