Pilota italiano racconta la desolazione dopo l’aviolancio di aiuti su Gaza | Il Fatto Quotidiano
“Siamo appena atterrati dalla missione umanitaria su Gaza, siamo il primo equipaggio che ha intrapreso gli aviolanci su questa Striscia. Le sensazioni a pelle sono quelle di aver notato una grande desolazione: sull’area di lancio dove siamo arrivati c’erano solamente case distrutte e tanta sabbia, quindi il colore giallo in contrasto con queste abitazioni completamente distrutte”. Parla così il pilota del C130 dell’Aeronautica militare italiana che ieri, sabato 9 agosto, ha trasportato il primo carico di aiuti umanitari italiani paracadutati sulla Striscia di Gaza. In totale sono state paracadutate 100 tonnellate di derrate alimentari.
Il carico è partito dalla base di Amman, in Giordania: nei prossimi giorni, nell’ambito della missione Solidarity Path 2, l’Italia effettuerà nuovi lanci. “Speriamo di riuscire a fare il più possibile, di portare più aiuti umanitari possibili e di fare il nostro lavoro al meglio – continua il pilota – penso anche a com’era Gaza, è una sensazione di grande tristezza perché non rimane più niente”.
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