Friuli Venezia Giulia

Pier Luca Mariti, tra comicità e sapori unici


Ex giurista pentito e manager di multinazionale, Pierluca Mariti è diventato uno degli stand-up comedian più seguiti d’Italia. Con il suo profilo Instagram @piuttosto_che, seguito da quasi 300 mila follower, e il suo primo spettacolo teatrale “Ho fatto il Classico”, che ha collezionato cinquanta repliche sold-out tra il 2022 e il 2023, Mariti ha dimostrato di saper conquistare il pubblico con la sua ironia tagliente e il suo sguardo dissacrante sulla realtà. Ora, dopo il successo del suo primo monologo, Mariti è tornato a teatro con “Grazie per la domanda”, un nuovo spettacolo che lo porterà sui palchi dei principali teatri italiani. Martedì 25 marzo 2025, sarà la volta di Udine, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

L’intervista

In molte interviste ti definiscono come comico, content creator, speaker radiofonico, ex giurista ed ex manager di una multinazionale. Ma chi è veramente Pierluca Mariti?

Diciamo che sono una persona confusa! Cerco di rendere leggibile e comprensibile agli altri questa mia strana combinazione di esperienze. In fondo, sono uno con un grande senso dell’umorismo e una tendenza vagamente istrionica. Mi butto in tutte le cose in cui posso combinare un po’ di umorismo e un po’ di esibizionismo. Forse è iniziato tutto ai tempi di giurisprudenza, anche se poi non era la mia strada. Dove c’è un pubblico, io mi esibisco.

Parliamo di stand-up comedy all’italiana. Quali sono i pro e i contro, secondo te?

Non riesco a ragionare in termini di pro e contro rispetto a questa forma d’arte. Credo che tutte le cose che importiamo dall’estero debbano essere adattate al nostro contesto per funzionare. Se le riempiamo di qualcosa di nostro a livello culturale, tutti gli spunti che vengono da altre culture diventano veramente ricchi e vincenti. Dobbiamo declinarli e renderli nostri.

Il tuo spettacolo parte da una seduta di analisi con un analista che non c’è. Come nasce questa idea?

Lo spettacolo prende spunto dal fatto che ho iniziato un percorso di analisi, una cosa abbastanza comune nella comicità americana, se pensiamo a Woody Allen. Il mio analista mi dice delle cose che poi riprendo nello spettacolo. Mi piace molto raccontarmi e prendermi in giro, è una delle cose che mi riesce meglio. Avere me stesso come “bersaglio” è perfetto. Sono un assertivo, un “people pleaser”.

La tua comicità è stata definita come una comicità che fa riflettere. Cosa ne pensi?

Io cerco di far ridere, quella è la cosa più importante per me. Mi fa piacere se le persone riflettono dopo i miei spettacoli sui messaggi che lancio, ma la priorità è che ridano. Ridano con me, ridano contro di me, ridano di me. Se riesco a far vedere loro la capacità di prendere le cose con leggerezza, magari un domani lo faranno anche loro. Leggerezza non significa superficialità, ma non prendersi troppo sul serio, dare meno peso alle cose.

Cosa significa per te la “leggerezza”?

Qui mi sento di citare Italo Calvino che, nella prima delle sue “Lezioni americane”, “Leggerezza”, cita il poeta Paul Valéry: “Bisogna essere leggeri come un uccello, e non come una piuma”. Non significa essere superficiali o menefreghisti. Si può essere seri, ma leggeri. Planare sulle cose con meno peso sul cuore, liberarsi di affanni e angosce che impediscono di vedere davvero cosa si sta vivendo. Lasciarsi trasportare dalle cose senza farsi travolgere e non vivere nel dramma, non prendersi troppo sul serio.

Qual è la cosa più positiva di questo tour, oltre al contatto con il pubblico?

Sto crescendo come artista. Non ho fatto molta gavetta, per mia fortuna, perché sono nato sui social e ho avuto subito un grande pubblico. Questo tour mi permette di crescere, è una formazione “on the job”, e mi permette di vedere tante parti d’Italia che altrimenti non vedrei.

È la prima volta che vieni in Friuli Venezia Giulia?

 In realtà, sono molto affezionato al Friuli Venezia Giulia. Ho lavorato per alcuni mesi, nel lontano 2017, all’Ikea di Villesse e ho approfittato di quel periodo per girare vari posti, dalla montagna al mare. Vivevo a Gorizia in quel periodo. Il Friuli è bellissimo, ma è lontanissimo dal resto d’Italia, quindi ho approfittato per girarlo in lungo e in largo. Non tornavo quasi mai a casa nel week end o quando potevo perché non lavoravo. È stato una sorta di Erasmus da adulto. Ho trovato un’accoglienza splendida, persone eccezionali, colleghi eccezionali. Non me l’aspettavo, non conoscevo nessun friulano e non sapevo cosa aspettarmi. Che serate meravigliose in frasca, sono pazzo per il frico. Visto che mi avete accolto così bene, magari venite a riempire il teatro!


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