Piemonte

Piemonte, oltre 40 milioni di ricadute dalla Vuelta: impatto positivo dal ciclismo


La stagione dell’abbuffata del ciclismo dei grandi giri sembra ormai alle spalle; ma le ricadute sul territorio dimostrano quanto i grandi Giri in Piemonte siano stati una fase preziosa, e non soltanto dal punto di vista sportivo e sociale ma anche sotto l’aspetto economico e turistico.

Dopo la primavera e l’estate del 2024, in cui Torino e il Piemonte ospitarono prima la partenza del Giro d’Italia e poi il Tour de France, la scorsa estate è stata la volta della Vuelta a España. Il Piemonte ha ospitato dal 23 al 26 agosto le prime quattro tappe del giro di Spagna attraversando le strade delle province di Torino, Biella, Vercelli, Novara e Cuneo; il tutto con un impatto economico stimato di oltre quaranta milioni di uro e un sorprendente ritorno promozionale per il territorio che travalica anche gli oltre duecentomila spettatori che hanno seguito la corsa sulle strade piemontesi.

I numeri, dunque: l’impatto economico diretto è superiore ai diciotto milioni, mentre ogni euro investito si è trasformato in un volano per il tessuto produttivo locale, con gli hotel e i ristoratori, i negozianti e le attività outdoor che hanno beneficiato del grande afflusso di pubblico. A questi diciotto milioni di ricadute dirette si aggiungono poi altri ventidue milioni di euro per l’impatto indiretto e per l’indotto; complessivamente sono state coinvolte più di duecento associazioni e oltre novemila persone, tra atleti, staff e volontari. “Puntare sui grandi eventi resta una scelta azzeccata per il Piemonte perché i numeri sono eccezionali” tira le somme l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, mentre l’assessore allo sport della Città di Torino, Mimmo Carretta, torna con la memoria alla scommessa della scorsa estate: “Torino non è Rimini ma i numeri delle prenotazioni alberghiere sono stati straordinari. Abbiamo rischiato ad organizzare la Vuelta nel pieno dell’estate, ma è stata una scelta politica che ci ha premiato”. Non solo: la copertura mediatica ha portato il Piemonte nelle case di 190 paesi in giro per il mondo, con oltre 15mila ore di programmazione televisiva e 13 milioni di contatti digitali.


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