Lazio

picchiati, feriti e rapinati a Civitavecchia. Arrestato uno degli aggressori

Un pomeriggio di paura e violenza, che poteva trasformarsi in tragedia. È accaduto il 21 giugno scorso a Civitavecchia, quando una banda ha fatto irruzione in un’abitazione abitata da due cittadini marocchini, trasformando la casa in un teatro di terrore.

Uno degli aggressori, un uomo di 39 anni, è stato arrestato in queste ore dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitavecchia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura.

L’accusa è pesantissima: rapina aggravata con lesioni, commessa con violenza e in gruppo. Quel giorno, i malviventi – con il volto coperto e armati – hanno fatto irruzione nella casa, aggredendo brutalmente i due uomini presenti. L’obiettivo: denaro e oggetti di valore.

Ma l’incubo si è trasformato in una vera e propria aggressione fisica. Uno dei due inquilini è stato colpito con un’arma da taglio alla gamba. In preda al panico e per sfuggire ai colpi, si è lanciato dal balcone dell’abitazione. Nella caduta ha riportato gravi ferite e una frattura che ha richiesto un delicato intervento chirurgico. L’altro, aggredito e picchiato, ha riportato contusioni multiple.

I Carabinieri, intervenuti tempestivamente dopo la segnalazione, sono riusciti a rintracciare uno dei presunti complici, intercettando l’auto usata per la fuga. A bordo, oltre all’uomo che è stato subito arrestato, sono stati rinvenuti oggetti che inchiodano il gruppo alle proprie responsabilità: parte della refurtiva, coltelli, passamontagna, calze da donna usate per travisarsi, oltre ad abiti sporchi di sangue.

Le indagini, supportate anche dalle testimonianze raccolte, hanno permesso di ricostruire i dettagli dell’aggressione e l’identificazione di uno degli esecutori materiali, per cui si sono aperte le porte del carcere.

Le autorità giudiziarie hanno ritenuto gravi gli indizi raccolti e concreto il pericolo che l’uomo potesse reiterare simili reati. Per questo motivo il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica, disponendo la custodia cautelare in carcere.

Nel frattempo, le indagini coordinate dalla Procura di Civitavecchia proseguono per individuare gli altri membri del commando e chiarire ogni dettaglio di una vicenda che ha sconvolto la tranquillità di un pomeriggio d’inizio estate.

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