Molise

Piano operativo sanitario, Primiani denuncia: “Negato l’accesso a documenti cruciali, manca trasparenza” – isNews

L’esponente del M5S: “Ombre su nuovi tagli ai servizi”


CAMPOBASSO. “Sempre più spesso in Molise l’ordinario diventa straordinario e i diritti fondamentali si trasformano in gentili concessioni. Capita con i servizi essenziali e capita finanche con gli atti amministrativi. Un anno fa ho richiesto alla Struttura commissariale posta a capo della Sanità molisana l’accesso a un documento cruciale legato al Piano operativo sanitario: un parere dei ministeri della Salute e dell’Economia sul Documento di riorganizzazione della rete ospedaliera e delle patologie tempo-dipendenti. Dunque una richiesta tanto logica, data la funzione di controllo che la legge assegna ai Consiglieri regionali, quanto importante visto che il documento è centrato sulla gestione delle patologie tempo-dipendenti, nodo essenziale dell’intero sistema sanitario regionale. Eppure la struttura commissariale mi ha negato l’accesso al documento”. Così in una nota il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Angelo Primiani.

“Un incomprensibile rifiuto da parte del Commissario ad acta Marco Bonamico – aggiunge – che prima mi ha suggerito di rivolgermi direttamente ai Ministeri, poi si è trincerato dietro la presunta ‘delicatezza’ dei documenti e la loro fase di elaborazione ‘ancora in corso’. A quel punto ho subito presentato ricorso alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della presidenza del Consiglio dei Ministri. Qualche giorno fa è arrivata la risposta: la Commissione, con decisione n. 3.164 del 1° aprile 2025, mi ha dato pienamente ragione, dunque non vi erano motivi per negarmi l’accesso al documento”.

“La Commissione ha ribadito in particolare che i consiglieri regionali hanno ‘un incondizionato diritto di accesso a tutti gli atti utili all’espletamento delle loro funzioni’, anche se riservati, essendo vincolati al segreto d’ufficio – sottolinea Primiani – Il diniego della Struttura commissariale, dunque, pone un interrogativo e fa emergere un presagio. Cominciamo dal dubbio. Perché opporre tanta resistenza ad una sacrosanta richiesta di trasparenza: forse quel documento contiene qualcosa che è meglio non rivelare? Il rifiuto dei commissari, infatti, autorizza a pensare che quello stesso documento possa contenere la programmazione di altri tagli o nuove chiusure, insomma l’ennesimo ridimensionamento della rete dell’emergenza o della rete ospedaliera. Ciò significherebbe che, nonostante i 90 milioni di euro che il Molise ha ricevuto dal governo nazionale proprio per la Sanità, presto si aprirà comunque una stagione con meno servizi, quindi meno diritti, per i cittadini molisani”.

“Ad ogni modo, come detto – rimarca il consigliere pentastellato – la Commissione della presidenza del Consiglio dei Ministri ha stabilito che in qualità di consigliere regionale avevo tutto il diritto di accedere a quel documento che ora la Struttura commissariale dovrà fornire. Nell’attesa, questo è certo, continuerò a vigilare affinché le decisioni sulla sanità molisana siano prese alla luce del sole e nell’interesse esclusivo della salute dei cittadini. Perché questo è il punto dirimente: la richiesta di un documento che riguarda la gestione della rete tempo-dipendente non è dettata dal capriccio di un consigliere regionale, ma si regge sulle solidissime basi della tutela dell’interesse pubblico. Anche perché la salute, e tutto ciò che vi ruota intorno, è materia che più di tutte interessa l’intera comunità, nessuno escluso”.

“Dunque, non posso accettare che di fronte a temi tanto delicati e diritti spesso calpestati, un consigliere regionale debba fare ricorso per accedere ad un documento di interesse pubblico. Alla luce di tutto questo auspico maggiore predisposizione al dialogo e maggiore collaborazione tra organi della Regione, per mantenere alta l’attenzione sul Piano operativo sanitario che ha un impatto diretto sui servizi ai cittadini, come conferma il futuro sempre più incerto dell’Emodinamica all’ospedale di Isernia”, dichiara Primiani.

“Ancor di più su questi temi, chi amministra la Regione e la sanità regionale deve avere il coraggio di metterci la faccia. E deve caricarsi di una responsabilità morale, prima ancora che amministrativa e politica, nei confronti della cittadinanza. Una responsabilità che, in parte, sentiamo anche nostra e che di fatti ci spinge a pretendere sempre la necessaria trasparenza e la massima chiarezza”, chiosa il consigliere pentastellato.


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