Liguria

Piano commercio, si vota l’estensione della fascia di tutela


Genova. Clima infuocato in aula rossa, a palazzo Tursi, per la commissione convocata per discutere dellannunciata modifica al piano del commercio, provvedimento con cui la giunta Salis vuole estendere la zona di tutela dei centri storici urbani limitando l’insediamento di supermercati.

Maggioranza e opposizione si sono subito scontrate sulla decisione di ampliare a un chilometro, limite massimo consentito dalla legge regionale, la fascia di tutela. Per l’opposizione la riperimetrazione è stata tracciata in maniera “indiscriminata”, andando a modificare l’attuale assetto del piano del commercio firmato dalla giunta Piciocchi e presentato ad aprile: “È come se avessero preso un compasso e tracciato un raggio di un chilometro, senza ratio – sottolinea l’ex assessora al Commercio, Paola Bordilli – Con questa variante il piano non ferma la grande distribuzione: sono andati a tutelare eccessivamente alcune zone e ne escludono altre, lavorando in fatto in fretta e furia invece di ragionare”.

Le assessore Beghin e Coppola: “Fretta necessaria in vista della pausa estiva”

“È vero, stiamo agendo in fretta – ammette l’assessora all’Urbanistica, Francesca Coppola – ma stiamo andando veloci perché c’è la pausa estiva, e vogliamo dotarci di uno strumento univoco. La legge dice che bisogna avere un raggio d’azione di un chilometro, e lo strumento di cui ci siamo dotati è finalizzato a dare in modo democratico la tutela del territorio”.

L’assessora al Commercio, Tiziana Beghin, dal canto suo ha sottolineato come non sia stato modificato il piano del commercio ma sia stata inserita soltanto una modifica a maggiore tutela: “Non ci sono state né individuazioni specifiche né obiettivi specifici, ma la volontà di estendere il più possibile la fascia di tutela. Laddove è stato fatto significa che si poteva fare, dove non è stato fatto è perché non si poteva fare. Dove non è stato fatto è perché si insisteva o su insediamenti produttivi o in aree dove il puc di fatto prevede l’insediamento di grandi superfici, su cui non si può assolutamente intervenire con il piano del commercio perché ci sarebbe una modifica non autorizzata con uno strumento non autorizzato. Non mi sono nemmeno posto il problema di chi abbia la proprietà di quei luoghi, che sia Coop, Esselunga o altro”.

Una volta passata all’esame della commissione, la delibera verrà portata in consiglio comunale.

Cosa prevede il piano del commercio

Un passo indietro: il piano del commercio, presentato ad aprile,  ha previsto l’introduzione di una serie di zone: oltre ai centri storici, i centri storici urbani (in cui è presente e attiva una rete commerciale prevalentemente costituita da esercizi di vicinato) e i centri storici commerciali (dove è stata prioritariamente considerata la presenza di una significativa rete commerciale di esercizi di vicinato, a cui viene riconosciuto il ruolo aggregativo e di servizio in particolare nei quartieri).

Per i centri storici urbani è prevista una fascia di tutela di un massimo di 1 chilometro lineare attorno ai centri storici urbani: nella fascia “cuscinetto”, per gli esercizi di vicinato food e non food vale il limite di 250 mq di superficie netta di vendita, mentre è fissato a mille metri quadrati il limite per le medie strutture di vendita.

La decisione della giunta Salis sulle “fasce cuscinetto”

La giunta Salis ha voluto ampliare al massimo la fascia di tutela dei centri storici urbani (per i commerciali sarebbe necessaria una variante al Puc) con l’assessora all’Urbanistica Coppola che aveva spiegato che “la precedente amministrazione aveva riservato attenzione e tutele esclusivamente all’area centrale, lasciando scoperti altri quartieri come Sestri Ponente, Cornigliano, Nervi, le vallate genovesi e ogni altro municipio, che pure hanno un valore culturale, commerciale e sociale enorme”

Impossibile non citare il caso Campostano, a Nervi, dove all’interno del cosiddetto “polo urbano” dovrebbe sorgere un supermercato di 1.400 metri quadrati: con la riperimetrazione la zona rientra nella fascia maggiormente tutelata e il supermercato potrà avere al massimo 1.000 metri quadrati di superficie.

L’appoggio delle associazioni di categoria: “Ben venga qualsiasi modifica a tutela del commercio di vicinato”

Dalle associazioni di categoria è arrivato il placet alla delibera: per Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova, “ogni norma che tutela il commercio di vicinato è da noi ben vista e sostenuta”, anche se “chiediamo che un confronto avvenga con un certo anticipo, visto che dedichiamo anima e cuore a questo tema e possiamo dare modifiche e miglioramenti al testo. Abbiamo una grande superficie di vendita che aprirà a Sestri Ponente, il Palasport con oltre 10.000 metri quadrati commerciali, la città ha difficoltà e non è prioritario aumentare le superfici di vendita mettendo a rischio un tessuto commerciale già in difficoltà”.

“Tutto quello che va nel senso di una maggiore tutela ci trova d’accordo – ha aggiunto Paolo Barbieri, direttore di Confesercenti Genova – Torniamo però a chiedere una moratoria sulle aperture della grande distribuzione organizzata, visto che l’equilibrio è ormai irrimediabilmente compromesso, e un maggiore coinvolgimento”.

“Vediamo sempre in modo favorevole questo genere di provvedimento – ha concluso Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio – questa modifica va ad aumentare alcune restrizioni, anche se è sempre più necessaria una riflessione sui centri storici e la città policentrica. Il nostro è un giudizio positivo, anche se la consideriamo una norma parziale”.




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