Piani di guerra sulla chat, Trump silura Waltz

A pochi giorni dal traguardo simbolico dei 100 giorni dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il tycoon perde per strada un importante pezzo della sua amministrazione. Stando a quanto riferito dai media Usa, infatti, il consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz sarebbe stato scaricato e messo alla porta dal presidente americano. A pesare, secondo le indiscrezioni, sarebbero stati gli effetti dello scandalo esploso a marzo della chat governativa su Signal nella quale venne aggiunto per errore il direttore del The Atlantic, Jeffrey Goldberg. In partenza dal 1600 di Pennsylvania Avenue ci sarebbe anche il vice di Waltz, Alex Wong.
Dai resoconti pubblicati, sarebbe stato Waltz ad aggiungere Goldberg alla chat contente informazioni riservate sugli attacchi agli Houthi nello Yemen. Già nelle scorse settimane si era parlato di possibili dimissioni da parte del consigliere per la Sicurezza nazionale, che però sembrava aver ottenuto il perdono di Trump. Il presidente lo aveva definito pubblicamente un “bravo uomo” che “ha imparato la lezione” ma la conoscenza tra Waltz e il direttore della celebre rivista, tra i più odiati da The Donald, aveva suscitato la sorpresa e il sospetto del capo della Casa Bianca.
In realtà Trump, pur considerando il licenziamento di Waltz, avrebbe evitato di andare sino in fondo, almeno sino ad ora, per non fornire ai suoi nemici “la percezione di una vittoria” e per evitare il genere di caos che ha caratterizzato il suo primo mandato. Oltretutto il Signalgate ha messo in forte difficoltà anche il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth, apparso piuttosto disinvolto nell’utilizzo di un social non adatto allo scambio di informazioni governative riservate: lo scandalo è infatti arrivato a minacciare persino la sua poltrona.
Secondo tre fonti anonime citate da Politico, Waltz non avrebbe perso solo la fiducia del presidente ma anche di altri membri della squadra repubblicana. La Cnn riferisce che il capo di gabinetto di Trump, Susie Wiles, avrebbe espresso perplessità sul consigliere già prima che esplodesse il caso della chat su Signal. Ad ogni modo, la decisione, forse non definitiva sul licenziamento, mascherato da dimissioni volontarie, ha “guadagnato velocità” negli scorsi giorni e potrebbe materializzarsi da un momento all’altro questa settimana.
Il Wall Street Journal riporta che Waltz aveva in programma di partecipare martedì scorso in Michigan al comizio dei primi 100 giorni in carica di Trump ma il commander in chief gli ha chiesto di non prendervi parte. Secondo le fonti del quotidiano finanziario, l’ex militare era stato messo da parte durante una serie di incontri su decisioni chiave, in particolare sui colloqui con l’Iran in merito al suo programma nucleare e sull’accordo di pace tra Ucraina e Russia. Steve Witkoff, il potente inviato speciale del presidente che sta guidando i negoziati con la Russia, l’Iran e Hamas, e il segretario di Stato Marco Rubio, si sono dimostrati più influenti in quelle deliberazioni.
Proprio Witkoff, immobiliarista e amico personale del presidente Usa, sarebbe tra i candidati a prendere il posto di Waltz.
A richiesta di commento sulle notizie di dimissioni del consigliere, la portavoce della Casa Bianca ha affermato che “non risponderemo a resoconti provenienti da fonti anonime”. Fox News ha affermato che Trump dovrebbe rilasciare presto un commento.
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