Veneto

PFBA nelle gallerie SPV: Regione rassicura, Pd chiede chiarezza

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Non c’è pace per la galleria di Malo e dintorni della Pedemontana Veneta

Il tracciato della SPV interessato da rilevazioni di PFBA, sostanza della famiglia dei PFAS. La Regione evidenzia monitoraggi costanti e impianti attivi, ma Camani e Luisetto (Pd) presentano una mozione: “Rischi per la salute pubblica, servono trasparenza e interventi urgenti”

È tornato al centro del dibattito regionale il tema della presenza di PFBA, un composto della famiglia dei PFAS, in prossimità delle gallerie di Malo e Sant’Urbano, lungo il tracciato della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Alla segnalazione ha fatto seguito una nota tecnica congiunta delle aree Ambiente e Infrastrutture della Regione Veneto, che ha fornito rassicurazioni su controlli costanti, collaborazioni con ARPAV e Procura di Vicenza, e misure di contenimento già attivate.

Tuttavia, il gruppo consiliare del Partito Democratico ha alzato il livello di allerta con una mozione ufficiale: secondo le consigliere Vanessa Camani e Chiara Luisetto, i rischi per la salute pubblica non possono essere sottovalutati.

La posizione della Regione: “Controlli avviati da anni, impianti di trattamento attivi”

bilancio veneto Luca Zaia, presidente Giunta del Veneto, in Consiglio regione Veneto
Luca Zaia, presidente Giunta del Veneto, in Consiglio regione Veneto

Nella nota tecnica della Regione si precisa che:

  • le indagini ambientali sono attive sin dalla fase di costruzione della SPV;
  • le rilevazioni di ARPAV sono state condotte su mandato regionale;
  • il PFBA sarebbe riconducibile all’utilizzo, nel calcestruzzo, di acceleranti di presa sostituiti già nel 2021;
  • dal 2023 è in corso una conferenza di servizi con il MASE, e sono operativi impianti di trattamento delle acque raccolte dalle gallerie;
  • nel luglio 2025 la Regione ha trasmesso un nuovo studio di impatto ambientale alla Commissione VIA nazionale;
  • casi analoghi si sono verificati anche in opere non connesse alla SPV, come quelle di competenza ANAS, confermando una problematicità costruttiva diffusa.

Il Pd presenta una mozione: “Non si ripeta il caso Miteni”

Chiara Luisetto e Vanessa Camani, ombre PFBA (PFAS) nelle gallerie SPV
Chiara Luisetto e Vanessa Camani, ombre PFBA (PFAS) nelle gallerie SPV

In una conferenza stampa a palazzo Ferro Fini, le consigliere Camani e Luisetto hanno lanciato un appello alla Giunta regionale. “I dati di ARPAV – ha dichiarato Camani – mostrano che il problema del PFBA è noto da anni, con rilevazioni già nel 2018 e 2021. Malgrado gli interventi, i valori rimangono elevati. Serve maggiore trasparenza e un intervento incisivo” (qui altri dettagli).

Per Luisetto, il paragone con la crisi PFAS è inevitabile: “Non possiamo accettare che la Pedemontana diventi un altro caso Miteni. I materiali utilizzati per le gallerie sono contaminati e bisogna verificare anche gli effetti nei siti di stoccaggio. Non si può lasciare tutto sulle spalle dei Comuni o delle comunità locali”.

La mozione chiede:

  • un monitoraggio approfondito delle acque e dei materiali di scavo;
  • una valutazione aggiornata del rischio sanitario;
  • la trasmissione pubblica dei dati rilevati.

Un’infrastruttura sotto osservazione tra impatto ambientale e costi economici

La Pedemontana Veneta, progettata fin dal 2006 e più volte contestata per il peso finanziario sui bilanci regionali, torna così al centro dell’attenzione anche per il suo impatto ambientale. I PFBA, come sottolineato nella nota tecnica, sono composti chimici persistenti, legati anche a tecniche costruttive comuni in gallerie stradali e ferroviarie, e sono stati riscontrati in altri ambiti infrastrutturali regionali.

Il confronto, ora, si sposta sulla Commissione VIA nazionale, chiamata a valutare il nuovo studio inviato dalla Regione. Nel frattempo, si moltiplicano le pressioni politiche per una valutazione trasparente, partecipata e rigorosa dei potenziali rischi per la salute pubblica.


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