Toscana

Petizione torri


Un’area verde da trasformare in residenziale. Due edifici, alti nove piani  e con almeno 32 appartamenti ognuno, da progettare. Un parcheggio da 100 posti auto da realizzare. È questo il contenuto di una variante urbanistica al piano strutturale che vedrebbe stravolgere la destinazione di due particelle catastali che si estendono nel quartiere Giotto, tra via Tiziano e via Cimabue. Una zona destinata a “parchi e verde urbano, servizi senza consumo di suolo” che potrebbe essere modificata cambiando così definitivamente l’aspetto di città spicchio di città. Ma i cittadini non ci stanno e, dopo essersi riuniti nel comitato “Residenti zona Giotto”, hanno dato il via a una sottoscrizione per chiedere al sindaco di non “dare seguito all’iter di variante urbanistica”.

La petizione

Il testo della petizione illustra dettagliatamente quali siano le particelle interessate ed esprime tutte le perplessità dei residenti di fronte alla possibilità di veder trasformata quell’area in una nuova colata di cemento. Parlano di “saturazione” di una zona già fortemente urbanizzata e sottolineano le problematiche che scaturiscono dal “rischio idraulico elevato” che caratterizza la zona. 

Poi nel dettaglio spiegano cosa dovrebbe sorgere stando alla variante: “Su istanza della proprietà – si legge nella petizione – è stato dato avvio al procedimento di variante urbanistica al Piano Strutturale e Piano Operativo per farne un ambito ad altra trasformabilità, con lottizzazione privata che prevede: realizzazione di due edifici residenziali a torre di circa 9 piani (almeno 32 appartamenti); utilizzo di una porzione di terreno per realizzare parcheggio pubblico di circa 100 posti; mantenere residua piccola porzione a verde.

“Tale variante – sostengono i residenti viene motivata con la necessità della ricucitura urbana dell’edificato, con l’opportunità di risolvere le  criticità di parcheggio nella zona, di risolvere le condizione di abbandono e incuria in cui versa l’area”, ma per chi vive nel quartiere gli aspetti da notare sono altri. “Si andrebbe ad una “saturazione”  degli spazi urbani – scrivono – con ulteriore cementificazione, in una regione dove il non consumo di suolo è considerato importante”. Esprimono dubbi sul parcheggio che a loro avviso “non risolverebbe la criticità locale, in quanto verrebbe in buona parte assorbito dalle esigenze dei nuovi appartamenti e inoltre, data la prossimità con il centro,  determinerebbe ulteriori problemi  di traffico e conseguente inquinamento ambientale”. E poi sollevano preoccupazioni legate al rischio idraulico: “l’area è soggetta a rischio idraulico elevato, come risulta dallo studio contenuto nella variante, che prevede numerose prescrizioni per le eventuali autorimesse condominiali e per gli edifici (tra le quali anche il divieto di utilizzo di ascensori condominiali in caso di allerta arancione o rossa di tipo idraulico). È inoltre prescritta l’installazione di cartellonistica di segnalazione di pericolo allagamento per allerta arancione e rosso in corrispondenza di parcheggi e della viabilità pubbliche interne al comparto e di parcheggi su via Tiziano”.

La richiesta dei residenti dunque è chiara: “non dare seguito all’iter della variante urbanistica” e “mantenere l’attuale destinazione urbanistica dell’area prevista nel Piano Strutturale e Piano Operativo approvato dalla attuale Amministrazione comunale”.

Il comitato e firme raccolte

Il comitato è stato fondato lo scorso 23 maggio e la petizione ha già raggiunto le 600 firme. Da martedì 3 giugno saranno due i punti Due i punti dove leggerla e siglarla: la sede di Legambiente (in via Ristoro, dalle 10 alle 12) e la lavanderia di via Tiziano (dalle 18 alle 19). 

“Ma ognuno di noi – dicono i membri del comitato – sta continuando personalmente a raccogliere le firme, tra amici, conoscenti, vicini e coloro che condividono la nostra battaglia”. Poi la palla passerà alla giunta comunale. 


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