Veneto

petizione in corso ma statua sta per sparire?

Madonna di Marghera: cittadinanza mobilitata, in due giorni oltre 100 firme per riportarla “dov’era e com’era”, intanto però sta forse per venire spostata a sorpresa.

In soli due giorni la petizione ha superato quota cento adesioni. E’ stata autonomamente promossa dai cittadini di Marghera per chiedere la ricollocazione della statua della Madonna al centro di Piazzale Giovannacci, «dov’era e com’era». Il rapido successo dell’iniziativa, lanciata online sulla piattaforma petizioni.com, testimonia quanto quella presenza silenziosa ma significativa continui a suscitare un forte legame affettivo nella comunità locale.

Link alla petizione:
https://www.petizioni.com/madonna-marghera

Oggi, però, Marghera si è svegliata con una sorpresa: la Madonna è “ingabbiata”, pronta ad essere spostata. Dove? Nessuno lo sa. Scrive il Comitato: “I cittadini e le cittadine del gruppo storico Margherini DOC pretendono trasparenza e partecipazione. Ci troviamo davanti a una decisione imposta dall’alto, senza alcuna condivisione con la comunità. Sono anni che i Margherini DOC chiedono che la statua torni dov’era e com’era, nel cuore di Piazzale Giovannacci, da dove è stata allontanata solo per lavori provvisori. Adesso, che in due giorni abbiamo già raccolto oltre 100 firme della Petizione, senza alcuna comunicazione ufficiale, si eseguono scavi e manovre con il rischio concreto che la Madonna venga relegata in un angolo secondario, fuori luogo dalla sede originaria di Piazzale Giovannacci. La motivazione della “sicurezza” è pretestuosa: la Madonna ha svettato indisturbata per oltre 50 anni al centro di Piazzale Giovannacci, ben visibile e protetta. I problemi sono sorti solo dopo il suo spostamento quanto iniziarono i lavori della grande vasca di accumulo acque”.

La storia della “Madonna di Marghera” affonda le radici nel 1954, quando la statua fu collocata nel cuore della Città Giardino. All’epoca, Marghera era un quartiere in pieno sviluppo, abitato da famiglie operaie, migranti, lavoratori instancabili che gettavano le basi per un futuro costruito con sacrificio e dignità. In quel contesto sociale autentico e popolare, la Madonna divenne da subito un simbolo materno e protettivo, quasi una custode silenziosa del vivere quotidiano. Non era raro veder passare persone che la salutavano con un cenno del capo, una preghiera, un segno di croce. Un gesto che si è tramandato per generazioni.

Nel tempo, a causa dei lavori pubblici per la vasca di accumulo delle acque e della costruzione della nuova Questura, la statua è stata spostata lateralmente, in prossimità della fermata del tram. Ma il suo significato simbolico non è mai venuto meno. Tuttavia, negli ultimi tempi, diverse segnalazioni — anche tramite il gruppo Facebook “Margherini doc” — hanno denunciato la presenza di tossicodipendenti e spacciatori nei pressi della statua, alimentando un senso di abbandono e di perdita. Da qui è nata l’idea della petizione, promossa da residenti, parrocchiani e comitati civici, per chiedere che la Madonna torni al centro della rotonda, nel luogo originario.

“Marghera merita rispetto. La statua è un simbolo identitario, storico e affettivo della nostra città. Chiediamo che venga ripristinata nella sua sede originaria, su un basamento alto e visibile, come documentano le foto storiche. No a soluzioni calate dall’alto. I cittadini non sono spettatori: sono la città stessa. Pretendiamo che ogni intervento sia trasparente, autorizzato dagli enti competenti e coerente con la storia e la memoria di Marghera”.

“Considerato che la Città Giardino di Marghera è stata ufficialmente dichiarata di “notevole interesse pubblico” dal Ministero dei Beni Culturali (MiBACT 2018), è necessario che si esprima la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Venezia”.

“Purtroppo questo è l’ennesimo caso di voluta non condivisione da parte della Municipalità. Alla popolazione viene sottratta la partecipazione, lo è sotto gli occhi di tutti per la Madonna di Piazzale Giovannacci come lo è anche per gli immobili di proprietà pubblica della Chiesetta della Rana e della Stasionetta di Piazza Municipio, importanti simboli identitari della storia di Marghera di cui i cittadini – pur essendoci state petizioni e richieste di condivisione – non sanno ancora nulla del loro destino”, conclude il Comitato.


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