Abruzzo

PESCARA: ROGO ALLE CASE POPOLARI, IN CARCERE PREGIUDICATO CERASOLI, “VENDETTA CONTRO SFRATTO” | Notizie di cronaca

PESCARA – Finisce in carcere, in esecuzione di una misura cautelare disposta dal gip di Pescara all’esito delle indagini coordinate della Procura, Massimiliano Cerasoli ritenuto il mandante dell’incendio appiccato lo scorso 20 novembre in un palazzo di via Caduti per Servizio. Un rogo per vendetta

Le fiamme poche ore dopo lo sgombero, da parte delle forze dell’ordine, di due appartamenti occupati abusivamente. Una telecamera ha ripreso la scena: davanti a un aperitivo, Massimiliano Cerasoli avrebbe ordinato come rispondere a quello sgombero.

Un rogo, riferisce Rete8, che poteva provocare una strage: solo grazie ad una residente che, all’alba, si affaccia alla finestra di fronte per ritirare i panni stesi, si accorge delle fiamme e dà l’allarme  il bilancio è stato di 8 intossicati, compreso un neonato e due poliziotti corsi sulle scale in mezzo al fumo per svegliare gli inquilini. Tre giorni dopo era stato arrestato il presunto esecutore materiale, il 50enne Marco Dottore che è ancora nel carcere San Donato.

Secondo polizia e procura, “deve ritenersi che Dottore abbia agito sulla base di un mandato incendiario” e  “l’unico movente immaginabile” è quello di Cerasoli. La mattina del 19 novembre, i familiari di Cerasoli erano stati sfrattati dagli alloggi di Fontanelle perché, in base alle sentenze di condanna collezionate da Cerasoli e dal figlio, il nucleo ha perso il diritto alle case popolari.

Dopo tre giorni, dunque, dal rogo grazie ai servizi disposti immediatamente dal Questore di Pescara, la Squadra Mobile aveva individuato e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto la persona ritenuta autore materiale dell’incendio, Dottore, attualmente ancora in carcere.

Gli accertamenti sono andati avanti ed hanno permesso di appurare che il presunto mandante dell’incendio era uno degli inquilini sfrattati. Cerasoli è stato rintracciato in un’abitazione del Chietino ed è stato trasferito in carcere dalla Polizia.

Dichiara Il sindaco Carlo Masci sull’arresto del presunto mandante dell’incendio in via Caduti per Servizio.

“Una dopo l’altra, le risposte arrivano: arrivano dall’amministrazione comunale e arrivano anche dalle forze dell’ordine la cui attività si sta rivelando preziosissima, nei quartieri popolari della città, dove qualcuno ha pensato di poter fermare gli sgomberi degli appartamenti occupati in maniera illegittima. Il rogo che si è sviluppato in via Caduti per Servizio dopo i recenti “sfratti” poteva avere conseguenze tragiche, ma non è stato così grazie all’intervento tempestivo dei soccorritori e di certo non fermerà l’azione del Comune che sta perseguendo questo obiettivo con determinazione già dalla precedente consiliatura. Chi c’è dietro quell’attentato pensava, evidentemente, di restare impunito, e invece la polizia ha individuato il presunto mandante e il presunto esecutore. La giustizia farà il suo corso, a tal proposito, ma intanto è arrivato un messaggio forte e chiaro, anzi chiarissimo, a chi pensa di vivere nella giungla e crede di poter affermare una legge diversa da quella dello Stato. In via Caduti per servizio ma anche in tutte le altre zone della città, lo Stato c’è e porta avanti un gioco di squadra quotidiano, i cui frutti si vedono, contando sempre sulla collaborazione dei cittadini perbene. Il mio ringraziamento va a chi lavora e si impegna per la città, a partire da chi ci sta lavorando in Comune e prosegue gli “sfratti” senza fermarsi di fronte a certi segnali molto preoccupanti e pericolosi, e proseguendo con la questura e tutte le forze dell’ordine, la polizia locale, la Procura e la prefettura. Aldilà di chi sa solo alzare l’asticella delle polemiche, e di chi pensa che basta alzare la voce (davanti alle telecamere) per ottenere risultati, c’è chi porta a casa risultati tangibili, soddisfacenti e decisivi contro le occupazioni abusive e senza titolo. E a tutti dico grazie”.

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