Pesaro, si spoglia e manda video, 48enne adescato sui social e ricattato sul web. L’amica sexy è un truffatore: va a processo
PESARO – Si spacciava per la guru dei rapporti sentimentali ed era pronta a offrire una consulenza amorosa. Ma dietro tutto questo c’era un ricatto sessuale. Un’esca lanciata e coltivata nel tempo, fino all’obiettivo. Una “Sextorsion” a doppia mandata perché il vero truffatore o l’organizzazione criminale dietro a tutto questo non si trova, ma a finire a processo è un 26enne del Senegal, probabilmente un prestanome, a cui era intestata la carta su cui sono confluiti i soldi. E anche lui si è dato alla macchia.
Il procedimento
Ieri davanti al Gup di Pesaro il caso del senegalese accusato di estorsione a sfondo sessuale. L’uomo, molto probabilmente qualcun altro al suo posto, sotto il falso profilo social di una donna esperta di rapporti sentimentali, ha agganciato un pesarese di 48 anni. Le chat sono andate avanti, prima rivolte ai problemi amorosi del pesarese, ma poi è scivolata verso altro. La guru dei sentimenti aveva ormai carpito la fiducia della vittima e, una volta in intimità virtuale, ha chiesto all’uomo di spogliarsi e di mostrare le proprie parti intime tramite un video.
Il pesarese ha eseguito e il video a luci rosse è arrivato nelle mani sbagliate. Ottenuto quello che voleva, sono iniziati i ricatti, tutt’altro che velati. Dall’altra parte della tastiera non c’era più la affabile consigliera in amore. Ma il truffatore. Così, se il pesarese non avesse pagato 3500 euro lei, anzi lui, avrebbe fatto circolare il video su internet. Cosa che il 48enne non voleva affatto. Di fronte ai messaggi pressanti, il pesarese ha ceduto e ha inviato una prima ricarica Poste Pay da 700 euro e a stretto giro una da 300 euro. Ma i mille euro erano ancora lontani dalla cifra di riscatto richiesta, così ha continuato a pressare la vittima. Il 48enne ha trovato il coraggio di dire basta, uscire allo scoperto e a denunciare l’accaduto alla polizia. E’ stata imbastita una indagine e si è arrivati all’intestatario della carta prepagata: il senegalese di 26 anni. Che è finito davanti al giudice con l’accusa di estorsione. Un reato non da poco perché secondo il codice penale è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da 1000 a 4000 euro.
Il ragazzo è irreperibile
Ma i colpi di scena non sono finiti perché il ragazzo non si trova più, non è più in Italia e ha fatto perdere le proprie tracce. E’ stato dichiarato irreperibile e il giudice ha sospeso il processo prolungando però le ricerche fino al 2041. Il pesarese, sapendo che avrebbe preso un pugno di mosche, non si è costituito parte civile. Le ricerche proseguono.