Marche

Pesaro, promette di salvare la casa all’asta, ma sottrae all’anziana 30mila euro

PESARO – La casa della anziana va all’asta perché non era riuscita a onorare il mutuo, ma oltre alla perdita dell’immobile la pensionata viene anche raggirata da un sedicente intermediario che si dice pronto a salvare l’abitazione. E il finale è doppiamente amaro con l’80enne che perde casa e soldi. Ieri davanti al giudice monocratico si è aperto il fascicolo a carico di un 72enne lombardo accusato di truffa aggravata perché con artifici e raggiri avrebbe sottratto all’anziana oltre 30mila euro.

La ricostruzione

Secondo la tesi accusatoria l’uomo si era posto come intermediario finanziario di una società che propone soluzioni per chi ha debiti. Era riuscito a intercettare in qualche modo l’80enne e mettere in scena il copione del raggiro. In particolare, presentandosi con un alias, un altro nome rispetto a quello vero, avrebbe detto alla donna che la società era specializzata nella riduzione e rateizzazione del debito e che era pronto a salvare la signora. Già, perché quell’immobile stava per finire all’asta e l’anziana lo avrebbe perso. L’uomo aveva quindi proposto una soluzione per una miglior procedura esecutiva relativa all’espropriazione immobiliare.

Così avrebbe fatto credere che a fronte di una ricomposizione del debito a rate la casa si poteva recuperare. Si era quindi presentato con un contratto di ripianificazione debitoria che sembrava regolare. E più riprese e con cadenza pressoché mensile, l’80enne ha versato cospicue somme di denaro con bonifici e con emissioni di vaglia postali per un totale complessivo di circa 30.000 in quattro anni.L’uomo avrebbe continuato a fornire alla famiglia le raccomandazioni di riuscita della procedura. Ma la verità è venuta a galla perché l’immobile è stato espropriato e venduto all’asta e la anziana si è ritrovata senza casa e senza soldi. Ha richiamato l’intermediario ma di lui nessuna traccia. Non rispondeva più ed era sparito. E la società millantata non esisteva. Così l’anziana ha scoperto di essere stata raggirata e hanno denunciato tutto alle forze dell’ordine.

Gli investigatori tramite i conti correnti dove finivano i bonifici e i vaglia postali hanno stretto il cerchio sul 72enne che è finito a processo con l’accusa di truffa aggravata dalla ingente somma di denaro. La anziana si è costituita parte civile tramite l’avvocato Marco Notarangelo che ha chiesto 150 mila euro di risarcimento. L’uomo è pronto a difendersi dalle accuse durante il dibattimento.




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