Umbria

Perugia, viale Indipendenza: 14 alberi a forte rischio caduta saranno abbattuti


di Daniele Bovi

Potrebbero essere state potature e capitozzature eseguite in modo errato negli anni passati la causa principale degli abbattimenti decisi dal Comune di Perugia per quanto riguarda alcuni alberi lungo il centralissimo viale Indipendenza. I lavori andranno avanti fino al 30 maggio e riguardano in particolare 14 piante: 10 bagolari e 4 lecci.

I problemi Secondo quanto spiega a Umbria24 l’assessore all’Ambiente, David Grohmann, gli alberi come tutti gli altri (140 circa quelli presenti lungo viale Indipendenza) sono stati sottoposti a indagini tecniche e 14 di loro sono risultati «in condizioni critiche». Tutte e 14 per quanto riguarda la propensione al cedimento sono state classificate in classe D, la peggiore. All’interno di fusti e rami sono state accertate cavità importanti e situazioni altrettanto critiche sono state registrate per il colletto, cioè la zona di passaggio tra il fusto e le radici. Proprio i problemi al colletto sono stati la causa, tempo fa, della caduta di una pianta vicino a un asilo di Ponte San Giovanni.

Nuove piante Altri 10 bagolari e 4 lecci arriveranno al posto degli alberi tagliati; piantumazione che è meglio fare prima dell’arrivo del caldo. «Le associazioni ambientaliste poi – dice poi Grohmann a chi ipotizza che con il cambio di amministrazione sia calata l’attenzione sul tema – sono attente, vigili e tutt’altro che “addormentate”».

Manutenzioni Nel settembre scorso per i 120 bagolari e l’altra ventina tra lecci e ippocastani la giunta ha stanziato 100 mila euro per un’operazione di manutenzione straordinaria giudicata «non più rinviabile». Nel frattempo va avanti il censimento, da parte del Comune, di tutto il patrimonio arboreo pubblico. Finora, spiega Grohmann, si parla di circa 40mila esemplari ma il totale potrebbe arrivare a circa 50 mila euro. Il problema in ottica sicurezza e manutenzioni è che, secondo una stima, per ogni pianta “pubblica” potrebbero essercene altre tre “private”; il totale quindi, escludendo boschi e foreste, potrebbe arrivare a circa 150-160mila esemplari.

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