Umbria

Perugia, «qui crolla tutto»: il grido d’aiuto dei residenti di fosso Santa Margherita


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Servizio di Elle Biscarini

Dieci mesi con la paura che l’argine del fosso di Santa Margherita ceda definitivamente. Nessun intervento, nonostante le chiamate e un rimpallo continuo di responsabilità. Questa la denuncia delle quattro famiglie residenti attorno al fosso, alle porte di Ponte San Giovanni: nel luglio 2023, un nubifragio imponente colpisce Perugia, ingrossando il torrente. L’acqua si porta via un metro di argine, lasciando recinzioni e palizzate a penzolare nel vuoto.

Dei tre interventi della ex Comunità montana si vedono solo pochi residui di rete a maglie larghe e sassi, distrutti dalla corrente e trasformati in pericolosi detriti che potrebbero otturare il flusso dell’acqua e creare altri allagamenti. L’unico intervento che rimane in piedi è la scogliera di grandi pietre realizzata dal Comune nel 2020, ma anche quella è incompiuta e ha cominciato a cedere. «Abbiamo chiesto al Comune e alla Regione – dice Vania, una delle residenti – ma non abbiamo ottenuto risposta. Dicono che dobbiamo tenere puliti gli argini e lo facciamo, ma non possiamo scendere nel letto del torrente. Non è un lavoro che può fare un privato questo».

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