Perugia, battaglia sul campo da rugby: Comune punta a risoluzione e nuovo affidamento
Risoluzione dell’attuale convenzione, periodo di gestione diretta da parte del Comune e poi nuovo affidamento «presidiato da regole ancor più ferree per l’utilizzo da parte di terzi». È questo il percorso «auspicato» dalla giunta comunale a proposito della vera e propria battaglia che, da lungo tempo, va avanti a proposito della gestione del campo da rugby di Pian di Massiano. Attualmente la struttura è affidata all’Acea rugby Perugia, mentre dall’altra parte i 180 ragazzi e ragazze del Rugby Perugia Junior insieme ai loro genitori stanno denunciando da tempo una situazione ritenuta insostenibile.
L’interrogazione Del tema si è parlato mercoledì in consiglio comunale grazie all’interrogazione presentata dai dem Sarah Bistocchi e Francesco Zuccherini. I due hanno chiesto all’amministrazione di chiarire la situazione della gestione e di spiegare se la convenzione sia effettivamente rispettata. Rispondendo all’interrogazione l’assessora allo Sport Clara Pastorelli ha spiegato che sarebbe «auspicabile, in accordo con il gestore, una risoluzione del rapporto in essere per poi procedere a un nuovo affidamento presidiato da regole ancor più ferree per l’utilizzo da parte di terzi, ripristinando nelle more la gestione diretta degli impianti da parte del Comune». «Il tutto – ha aggiunto – in attesa di formulare e concretizzare un percorso di concessione sostenibile per tutti i soggetti coinvolti, e cioè sia per l’Amministrazione sia, soprattutto, per i numerosi giovani che praticano e che intenderanno esercitare in futuro questo sport».
Le verifiche Pastorelli ha aggiunto che gli uffici hanno avviato a ottobre delle verifiche chiedendo chiarimenti al gestore su una serie di problematiche; l’Acea da parte sua ha assicurato che sono state fatte molteplici migliorie per quanto riguarda le strutture, che il campo 3 non è in stato di abbandono e che la rendicontazione sulla gestione sarà inviata nei prossimi giorni. Gli uffici hanno accertato che, pur essendo il lunedì il giorno deputato alla chiusura dell’impianto, ciò dovrebbe riguardare solo il campo principale e non gli altri; inoltre il campo non risulta utilizzato nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì. Il Comune procederà quindi con dei solleciti a proposito delle migliorie e della manutenzione del campo in terra. Quanto alle ore minime da garantire a soggetti terzi come lo Junior, Palazzo dei Priori ha ricordato che una mancanza di questo tipo costituirebbe una violazione della convenzione e del principio di massimo utilizzo.
Conflittualità «Tutte le circostanze sopra indicate – ha detto Pastorelli – sono passibili di contestazioni con tutte le conseguenze del caso». Chiudendo il suo intervento l’assessora ha aggiunto che «l’elevata conflittualità registrata in questi anni da parte delle due principali società sportive rugbystiche rende la situazione ai limiti della sostenibilità, rischiando di compromettere ciò che l’Amministrazione auspica, ossia garantire a tutte le realtà del territorio un adeguato sostegno con il fine di promuovere la disciplina sportiva».
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