Perde sensibilità della gamba destra dopo intervento alle vene e l’ospedale paga
Risale al 2016 l’intervento chirurgico, in regime di intramoenia, di legatura e stripping di vene varicose su un paziente che già all’indomani dell’operazione avvertiva perdita di sensibilità dell’arto destro, divenuta persistente nei mesi a seguire, fino a quando non era stata riscontrata mediante esami specialistici un’irrevocabilità del potenziale sensitivo del nervo safeno destro con un danno assonale irreversibile, parestesie e iperestesie che portavano a difficoltà di deambulazione e senso di pesantezza. Con la richiesta di risarcimento danni davanti al Tribunale civile di Terni, la parte lesa ha ricevuto nel 2021 l’importo di oltre 14.800 euro dall’ospedale Santa Maria, in virtù di un atto di transazione che aveva ridotto la pretesa del 50%.
Il caso Da consulenza tecnica era emerco che la tecnica chirurgica dello stripping ‘lungo’ con l’asportazione di tutta la vena safena dall’inguine fino al malleolo è una metodologia oramai superata e non più contemplata dalle linee guida pubblicate dalla Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare, dal Collegio italiano di flebologia e dall’American venous forum, proprio per l’elevato rischio di lesioni nervose iatrogene del nervo safeno (tra l’11 ed il 35 per cento dei casi); nel caso specifico, era per converso assolutamente consigliabile uno stripping ‘corto’ fino a sopra o sotto il ginocchio. Due i medici coinvolti, ai quali è stato contestato il danno erariale. Il professionista chiamato a rispondere per il 30%, se l’è cavata versando una somma pari alla metà di quella originariamente avanzata dalla Procura: 4.300 euro circa.
Source link