Per una leadership inclusiva: visione comune, ascolto profondo e relazioni autentiche
Ogni organizzazione attraversa fasi diverse: slanci iniziali, accelerazioni improvvise, momenti di smarrimento o rallentamento. In tutte queste transizioni, il ruolo del leader non si esaurisce nell’indicare la direzione. Anzi: è proprio quando la rotta è incerta che emerge il valore di una leadership capace di ascoltare. Perché un leader che non ascolta, presto o tardi smette anche di vedere ciò che conta davvero. E quando questo accade, anche il progetto più ambizioso può perdere forza, coesione, slancio.
Oggi viviamo in un’epoca in cui la complessità ha preso il posto della linearità. Le coordinate si sono fatte mobili, i riferimenti tradizionali meno affidabili. Algoritmi, intelligenza artificiale, pressioni competitive e crisi globali ridefiniscono in modo continuo ciò che consideriamo “normale”. In questo contesto, la vera sfida della leadership non è avere tutte le risposte, ma saper tenere unite le persone intorno a un senso condiviso.
Il libro Il coraggio e la visione. Alessandro Magno e la leadership generativa (di Gianfranco di Pietro e Andrea Lipparini, Il Mulino, 2025), da cui prende spunto questa riflessione, parte da un momento emblematico della storia del condottiero macedone: l’ammutinamento del suo esercito sulle rive di un fiume ai confini dell’India. Dopo anni di conquiste straordinarie, Alessandro Magno si ritrovò di colpo isolato. I soldati, logorati dalle battaglie, dal clima, dalla mancanza di una meta percepibile, si rifiutarono di proseguire. Non fu una ribellione fisica, ma simbolica: non si riconoscevano più nella visione del loro leader.
Questo episodio mette in luce un tema sempre attuale: la perdita di fiducia non avviene per un errore strategico, ma per un’incrinatura emotiva. Quando il leader si disconnette dalla propria squadra, quando smette di ascoltare e di cogliere i segnali deboli, si interrompe quel patto implicito che tiene coeso il gruppo. E anche la più brillante strategia rischia di fallire.
Nel mondo aziendale accade lo stesso. Le imprese che riescono a crescere in modo sostenibile sono quelle che non si limitano a dare ordini, ma costruiscono relazioni. Quelle che agiscono come una One Company, dove la coerenza tra parole e comportamenti, tra valori dichiarati e pratiche quotidiane, è tangibile. In queste realtà la visione non è solo un manifesto, ma una cultura condivisa.
Source link